venerdì 17 dicembre 2010


Make me more patient.

Che noia la neve. Guidare fino a scuola e dover tornare indietro perchè a) nevica troppo, b) la neve si ferma, c) non possiedo catene. Meno male che mi piace guidare, meno male che c'è la musica che mi tiene compagnia.

Mi serve pazienza per non mandare sms a caso, per dire cosa? Niente, perchè non ho niente da dire in realtà. "Ehi, come va? Ti penso un pò." Si, ovvio.

Caffè e neve fuori. Divano, coperta. Un'esame dato ieri e altri in progetto. Ed era un sacco che non andavo fuori da un liceo ad aspettare qualcuno. Raggiungerlo senza perdermi. E mangiare una pizza con due liceali che mi fanno stare bene. E dividere un caffè (delle macchinette) a geologia. E mangiare al volo per uscire di nuovo, per riunione.

Mi piacciono le giornate così tanto occupate, in cui penso poco. Mi piace meno svegliarmi alle cinque con dei sogni (incubi) inquietanti in testa. Tu che dici "ma tanto è solo Anna", che mi cancelli, come se fossi un disegno su un foglio. Tu che mi abbracci, proprio tu. Il venerdì è giornata di sogni inquietanti. Il venerdì di un week end senza grossi impegni. Forse.

E mi manca un posto sicuro. Mi manca Casa. Capisci?
"Casa è dove ci sei tu."

Ma che frasi mi tornano in mente?


venerdì 10 dicembre 2010

Bisogni


(Piccoli stupidi bisogni.
Una birra, un bar inculato, e qualche chiacchera con te.
Magari tu sapresti spiegarmi perchè anche stavolta è finita così.)

E sentire il campanello che suona, o il cellulare che vibra. E sentire silenzio. E salire su. E riuscire a capirmi e riuscire a spiegarmi. E riuscire, semplicemente, per una volta, a non fare casini.

E il bisogno di non sentire la corazza che di nuovo mi si avvolge addosso, mentre guido, con la musica alta, il piede pesante e le mani strette attorno al volante. Di nuovo.

venerdì 3 dicembre 2010

Da domani studio


Io, che non so abbinare l'intimo e mi ritrovo con gli slip a pois (o puà), il reggiseno nero e i calzettoni stile calciatore verde prato..

Io, che mi vergogno a pranzare nelle case altrui, ma poi tanto ci vado comunque.. "Perchè sennò poi si offendono.."

Io, che ti guardo in faccia e penso che forse non sono abbastanza per te, e tre secondi dopo mi sento spiazzata da una tua frase carina..

Io, che il 16 ho un'esame e mi riprometto di studiare, o almeno di iscrivermi all'appello, ma tanto non lo faccio..

Io, che oggi ho portato a casa il camice a lavare perchè tra tempera, acquerello e cocciopesto sembra un campo di battaglia..

Io, che ricevo aforismi e sorrisi per augurare la buonanotte e a mia volta ne spedisco, perchè alcune amicizie sono così, nascono su piccole cose..

Io.. Sono felice.
(e da domani studio)

giovedì 25 novembre 2010

Oggi no (non sense)

Di nuovo.


La mia pigrizia colpisce di nuovo. E il mio giovedi sera a svuotare il cervello qui.. Perchè sono troppo stanca, troppo pigra, troppo pensierosa, per uscire, per guidare..


Più tieni ad una persona, più sei legata ad essa, più pretenderai da lei, anche se in maniera inconsapevole.
Più ci tieni più tenterai di cambiarla, per far si che non ti deluda mai, che sia sempre come te la immagini, come te l'aspetti.

"Ho una voglia assurda di fare tutte quelle cose che si fanno tra innamorati, vorrei stare a casa e mettermi nel divano sotto la coperta e litigare perché io voglio vedere quegli stupidi programmi della domenica e tu no.

Ti preparerei anche la merenda, non so, ti va il Ciobar?

Cose così insomma."

Mi piace un sacco questa nota, anche se ne ho preso solo qualche pezzo. Cose così insomma. Ho una voglia vergognosa di coperta e film, sono pigra.


"Lo senti. Ti senti diverso.."

Quando una persona diventa capace di cambiarti l'umore senza far niente allora è un casino. E quando hai bisogno di una birra e non puoi averla, allora è ancora peggio.


Gli 883 tengono compagnia.. Ma forse..

"E tutto va, come deve andare, o per lo meno così dicono.."


La gente già pensa a capodanno e io so solo che domani mattina sarò in auto, e che dalla prossima settimana potrò dire addio ai miei pomeriggi liberi.. Non punto così in la nel tempo (no, non è vero, punto molto più in la nel tempo, ad agosto. E riesco solo a pensare che non ci sarò, perchè a questo non posso rinunciare, e cambiano le priorità..)

"Ho dei pensieri che non condivido"

Direi che ci sta. Infondo sono confusa.
O forse ho molto ben chiaro cosa voglio, ma non è sempre facile esprimerlo, senza spaventare gli altri.


Ma che palle. Oggi ho rischiato una mezza multa, ho parcheggiato lontanissimo dal cesma, ho misurato una stanza senza motivi, ho fatto le malte, riempiendomi di cocciopesto, ho mangiato abbastanza, ma solo per dovere, e ho avuto necessità di silenzio. Di quel silenzio in cui se canti nessuno ti rompe le scatole, di quello in cui puoi sorridere o stringere i denti a seconda del pensiero che hai.


Mi mancano i treni per questo. Per la possibilità di guardare fuori dal finestrino, con le cuffiette su, con la moleskine tra le mani. Guidare mi rilassa, mi fa stare bene, ma non mi permette distrazioni, di guardare la strada, di respirare.


E passare il proprio tempo con una persona che non pensavi. E passa il tempo. E tu mi distruggi la corazza, piano piano. Proprio tu.


Oggi no, oggi non ho voglia. Oggi sono un'orso.


(non sense. ma va bene così.)

domenica 10 ottobre 2010

Castagne, di già!


Oggi sento profumo di autunno, castagne, festa del paese. Di quelle giornate in cui cammini e hai le mani ghiacciate ma stai bene. Di quel vento pungente sulle guance quando torni a casa, camminando e lasciandoti dietro l'odore dello zucchero filato e il suono dei dischi volanti.

Si, oggi mi sembra di aver fatto un salto indietro. Ed è stato un bel salto. Un salto che mi fa sentire pulita.

Penso che il 10.10.10 sia un ottimo giorno per iniziare grandi cose nuove. Come aprire un oratorio. Giocare con i bambini, scoprire persone nuove, non sentirsi in imbarazzo, scoprire un modo per me diverso di animare..

Però provo sempre più fastidio per certe cose e persone. Per gli obblighi, la volontà di schiacciare gli altri, di imporre regole troppo rigide. Provo fastidio per il concetto di o tutto o niente.

Più di ogni altra cosa in questi giorni provo un fastidio viscerale per quelli che qualcuno chiamerebbe paciapile. Io, sinceramente, non so come chiamarli. Quanto miele (cit.) quando apro blog, homepage di social network, e quant'altro. Gente che linka in modo quasi compulsivo robe sul rispetto, l'amicizia, il perdono.. E che poi nella vita non mettono in pratica. Io questa gente vorrei schiaffeggiarla. E no, io non sono per il rispetto e il perdono. Ci sono situazioni in cui perdonare è da fessi, e ci sono certe persone che non meritano nemmeno uno sguardo, figurati il rispetto.

Il mio puzzle però sta procedendo. Ed è tutto merito dei pezzetti che ho trovato recentemente. (E di quelli sbagliati che ho perso.) Oratorio, foto e.. restauro! Buttarsi è difficile, ma non buttarsi sarebbe da scemi. Ed è più facile scegliere chiudendo gli occhi e.. provandoci.

Martedi il colloquio. Ma, guidando piano con la musica a tenermi compagnia, penso che supererò anche questo.

"We're young, we're strong.. We're are (...) looking for where we belong.."

venerdì 6 agosto 2010

Con il cuore pieno di Noi.



Per interiorizzare certe cose ci va tempo.

Ci va tempo a capirsi, ad abituarsi alle persone con le quali vivi e con le quali condividi. Ci va tempo per condividere insieme pezzi di se. E forse quattro giorni sono troppo pochi per condividere con tutti, ma sono abbastanza per le chiacchere al buio, per mostrare pezzi di se che non tutti conoscono.

Ci va tempo anche per ascoltare la sveglia suonare e capire che ci deve alzare, perchè tutti insieme abbiamo qualcosa di grande da fare. Tipo scavalcare un cancello alle quattro di mattina..

Quattro giorni che mi hanno aiutata ad accorgermi di come Tu mi sia entrato nel cuore senza farmelo pesare e di come Tu sia diventato parte integrante delle mie giornate. Facendomi pensare che ci sei, e che non sono sola. Che hai "una mano sulla mia testa, sempre". Mi sono accorta di Credere davvero.

Il silenzio "caldo" e a suo modo pieno di voci, opinioni, pareri che abbiamo trovato li mi ha aiutata a pensare. E non ne ho trovate di risposte, ma ora ho almeno qualche domanda. Ci vorrà tempo per capirmi. Ci vorrà tempo per un sacco di cose.

Osservare le dinamiche, osservare questa ciclicità che a me da anche un pò di sicurezza. Vedere come anche lavare i piatti abbia un suo senso, un suo perchè.

Il cellulare che non prende, la spesa da fare, le partite a lupi, pinacola e se fosse. Il dormire insieme, il bagno da dividere, i pasti, le giornate scandite dalla preghiera, semplicemente il fatto di essere tutti li, insieme. I due pulmini, l'autogrill, e le mille altre cose condivise insieme. Le madelines e i savoiardi.

Grazie.

sabato 31 luglio 2010

Punto per punto


Okay, facciamo il punto.

.punto uno.
Oggi pomeriggio ho fatto giardinaggio pesante. Così non sono riuscita nè ad andare a trovare il mio amico artistico, nè tanto meno andare a salutare chi ormai è quasi fuori dall'Italia. Ho guadagnato però numerose punture di zanzare e una meravigliosa bolla da non-sono-abituata-ad-usare-quelle-stupide-forbici.

.punto due.
Per il giardinaggio di cui sopra non ho nemmeno finito di fare il borsone per partire domani. Il problema è che non ho nessuna voglia di partire. Ho paura. Non ho voglia di mettermi in gioco in un contesto simile. Nè di uscire fuori dall'Italia e mettere altre tre ore di distanza a quelle ventuno. Quattro giorni di silenzio totale e di "para". E quando gli equilibri si rompono è sempre un gran casino.

.punto tre.
Frequentare ragazzini mi fa perdere il buon senso nello scrivere. (Para, chiusura.. cisti.)

.punto quattro.
Oggi ho scoperto che Medjougorie è in Bosnia (o almeno, così dice googlemaps) e che è dalla parte opposta rispetto a dove andrò io. Una bella distanza che, anche in questo caso, romperà gli equilibri.

.punto cinque.
In questi giorni ho capito il valore delle parole. Del litigare per affetto. E del chiedere scusa. Quelle scuse inaspettate che portano a parlare, a chiarirsi, e a capire che se qualcuno ti da dei consigli, a volte in modo un pò brusco, non è per farsi i cavoli tuoi, ma perchè ti vuole estremamente bene. "Noi siamo il mondo che Parla."

I miei punti per ora finiscono qui.
Gli altri finiscono sulla mia Moleskine, che mi accompagnerà anche in Francia. Spero.


P.S (punto sei..) Penso che strizzare l'insalata come se stessi strizzando una maglietta sia una cosa un pò inquietante, ma in mancanza di coperchio del coso-strizza-insalata si fa anche questo.



domenica 11 luglio 2010

Momenti


Quando ti dicono che tutto passa, hanno ragione :)


Ho voglia di pioggia, che lava, pulisce e rinfresca. Che stacca le ultime foglie secche ancora restie a cadere. Benchè sia estate inoltrata (purtroppo o per fortuna?) a me sembra di essere in primavera, come sensazione.. Mi sembra di rinascere un pò.. Di iniziare a respirare, o semplicemente di tornare a farlo a pieni polmoni.

Scoprirsi innamorati delle cose, dei momenti, delle persone e dei profumi. E' una sensazione grandiosa. Tornare giù dalla mia seconda casa (o forse ora dovrei dire terza!) ricaricata e felice e dopo una settimana ancora provare mancanza. Tanto da prendere treno e pulman domani mattina e tornare su.. Sicura che li c'è qualcuno che mi aspetta :)

Scopro piano piano quanto mi piace progettare cose strane, scoprire di avere le stesse idee dei miei "colleghi".. Idee terribili per altro.. E riderne. "Fantastico e Incredibile!"

Un piccolo passo fatto l'altro giorno. Un piccolo esame finalmente passato, un esame che vale più di un 25. Vale il pensare che ce la posso fare. E che a settembre continuerò a studiare, ma magari anche a fare altro. In fondo sputare su un lavoro non sempre è cosa così saggia.. E mentre io cresco c'è chi regredisce e chi semplicemente cresce ma con cinque anni in meno. E non posso non essere orgogliosa.

Mille foto da sistemare, volti dei miei animatori, dei miei bimbi, nuvole, paesaggi, semplici ricordi di momenti assurdi e ridicoli. Occhi. Sono malata degli occhi altrui. E dei profumi che le persone si portano dietro. E mi fa sorridere quando mi dicono che è ovvio che sia un buon profumo, è di marca! Quando non capiscono che non è buono il profumo in se, è buono il profumo sulla loro pelle.

E nonostante le quintalate di domande che mi affollano la testa e si spintonano tra loro io sono serena. Pronta all'ultimo esame, a Tamiè, a Oropa, a qualche week end via e infine al CSA. Pronta a farmi mordere dalle zanzare estive, a soffrire il caldo, a dare un bacio sentito, un abbraccio cercato. Pronta a mettere da parte l'orgoglio, almeno ogni tanto, a perdonare e a cercare il perdono. Pronta alla valletta dei principi (ma lo sono davvero?!), pronta ad esserci, se qualcuno avrà bisogno.. Pronta a dire no..


"Mai banali, mai uguali.. Fuori dalle regole!"

sabato 12 giugno 2010

Inevitabile


"Non è questione di pelle nuda, passione improvvisa, letti. Non è questo. Quello che intendo io è lentezza, dolcezza, mani nelle mani, occhi, sorrisi.

Un andamento costante, forse meno tendente al massimo, ma costante. Non sei da farfalle nello stomaco, tu sei da sicurezza. Serenità.

Costanza inevitabile. Già, inevitabile. Perchè io non posso farci niente.. Quando qualcosa entra nel cuore li ci resta. Sempre. Riveste le pareti di frasi, ricordi, sensazioni, e sono quelle ad accusare i colpi di quelli che vengono dopo, a farti provare meno dolore. Quella sicurezza.

Strana metafora.

Tu non passi mai. Sei come una foto sbiadita che non riesco a staccare dal muro. Mi abituo a non notarla nemmeno più ma è li, appesa, insieme a mille altre.. Lei c'è. Lei, non passa mai."


lunedì 7 giugno 2010

Amare veramente


"Sarebbe splendido amare veramente.
Riuscire a farcela e non pentirsi mai.
Non è impossibile pensare un altro mondo
durante notti di paura e di dolore.
Assomigliare a lucertole al sole.
Amare come Dio, usarne le parole."

Baustelle


domenica 23 maggio 2010

Sbattere


Sbattere contro le cose fa un male cane.

Alle volte sei così scaltro che impari ad aggirare gli ostacoli (fisici e non) che ti parano davanti. E allora non sbatti più. Ma quando questi ostacoli vengono spostati anche solo di mezzo metro, e tu, incapace di cambiare traiettoria, li incroci e ci sbatti contro.. Bhe, la violenza e la sorpresa sono tali che ti lasciano stordito.

Più di una Caipiroska alla fragola (!).

Per quanto tu possa nascondere qualcosa prima o poi, per una serie infinita di eventi, ti ci ritroverai di fronte. E allora saran dolori. Riemergono cose che pensavi sepolte, e ti accorgi che nonostante i mesi siano passati tu non ti sei mossa da li, hai solo fatto una specie di rotonda, per poi uscire dalla stessa strada dalla quale eri arrivata.

Hai fatto tanta strada per cambiare ma alla fine sei tornata nello stesso punto di prima. Certo, sei cresciuta, ma sei sempre li. E tutti i mesi passati, e tutte le persone incrociate?..

Ti accorgi che a mancarti sono quelle piccole cose che giudicavi stupide, quelle cose che davi per scontate.
Ti accorgi che è una mancanza diversa. Non ti fa piangere, non ti fa stare male. Ma è li, e vela tutto di malinconia.
Non sbatterai i piedi per ottenere quello che vuoi, non avrebbe senso. Non spererai perchè nemmeno questo avrebbe senso. Ma ti limiterai a dire "mi manchi". E non per sentirti dire "anche tu".. Ma solo perchè ti va di dirlo, perchè è importante.

Perchè quando a mancarti solo quelle cose che hai sempre odiato (o pensato di odiare), bhe, capisci che le cose non sono mai per sempre.. e che sei stata una stupida a lasciartele scappare..


Aspettando tempi migliori.

domenica 11 aprile 2010

Credo

"Perchè siamo costretti a fare qualcosa che non ci piace solo perchè la società non apprezza quello che sappiamo fare?"

"Perchè viviamo in una società stupida"

"Semplicemente non generiamo profitto"

"La società dovrebbe accontentarsi del fatto che generiamo felicità"

"Già, ma la società ha perso di vista tutto questo"

"E' per questo che facciamo gli Animatori."

sabato 3 aprile 2010

All'angolo della strada..


Le immagini si susseguono un pò scomposte, come tante istantanee di momenti e persone, scollegate tra loro, ma vicine. Appoggiate le une alle altre.

Un'enorme matassa che prende il posto di neuroni e collegamenti. Fili coloratissimi che si annodano e snodano, che formano il mio emisfero destro e sinistro. E le esperienze che si fissano li, come piccoli nodi che aspettano di essere capiti, analizzati. E io non voglio.

Quanti cambiamenti in così poco tempo. Quanto ero diversa un anno fa.

millemila ricordi che si affollano, sguardi, persone, situazioni..

Non penso di aver mai notato così tanta differenza da un anno all'altro. Nelle situazioni, o nelle persone che frequento ancora o che viceversa non frequento più.

Vorrei non dover andare ad un'altro funerale, perchè è una cosa che mi fa morire dentro, sempre un pò di più. Vorrei non festeggiare pasqua, perchè davvero, non la sento per niente quest'anno. Vorrei che questi quattro giorni.. Sono troppi. Io ho bisogno di respirare. E vorrei ricevere risposta alla mail.

Lasciarsi andare..?

Chiedere aiuto, così, senza pensarci troppo e vedere che in un certo senso chi hai davanti, nonostante tutto, ti porge la mano, tesa. E volergli spiegare quanto basti quello a farmi sentire meglio. Ma saper solo dire Grazie, di tutto.

non saper spiegare nemmeno a me stessa quello che sento, provo, vivo. E il bisogno di silenzio, DENTRO di me.

lunedì 22 marzo 2010

Fog


"Certo che conosco gente strana!"
"Perchè?"
"Bhe, conosco te!"

Si, sono strana. Che meraviglia!
Salutare un ragazzo per 4, 5 volte al giorno, ogni volta che lo si incontra sapendo solo come si chiama.. Sorridere, dirsi ciao! e continuare a camminare.

La mia nebbia, che mi permette di sognare che quei sorrisi siano proprio per me. Che mi permette di pensare che le cose sono come le voglio io. La mia nebbia che mi lascia sognare e immaginare ciò che voglio e non mi fa vedere il mondo come realmente è.

La mia nebbia, ditate sugli occhiali di chi mi vuole bene. Cretini. Ma speciali.

Special moments, sometimes good, sometimes bad, but always ours.

sabato 20 marzo 2010

Innocence

Musica nelle orecchie.

"This innocence is brilliance.. Please don't go away.."



La prima cosa che mi colpisce di una persona sono i colori. I suoi colori.

Vuoi sapere che colore associo a te? Quella strana sfumatura di azzurro che ha l'acqua di mare quando riesci a vedere il fondo. L'azzurro degli occhi, e di una felpa. Il blu scuro di una maglia, il bianco di un paio di scarpe e della maglietta, il nero di una giacca. Mi rimangono impressi dei dettagli che non hanno motivo di essere memorizzati tante volte. Un treno orrendo per tornare a casa, ma il sorriso ebete sulle labbra.

Vorrei mettermi davanti ad uno specchio per guardarmi e capire cosa di me non funziona. Per scoprire che funziono alla grande così. Io che mi vedo marrone. Color castagna. E che ultimamente mi sento un pò in balia del vento quando mi fermo. Ed è per questo che metto su peso, per non farmi trascinare via. Per essere forte, sempre.

Sembra quasi che io abbia a che fare con due persone diverse. Una persona che mi fa ridere, sorridere ed essere felice, con la quale passerei un sacco di tempo anche solo a ridere e mangiare. E quella (stessa?) persona che mi fa sentire inadeguata e che nemmeno mi guarda negli occhi quando mi vede. Il ragazzo che su una panchina di una stazione mi tocca le braccia, mi guarda e sembra maledettamente sincero (vedi che ricordo cose senza apparente importanza?) è lo stesso che forse nemmeno si accorge di me nei corridoi della sua università. Lo stesso che parla delle ragazze che ha avuto come di piccoli trofei. E tu non hai idea di quanta paura io abbia che tu faccia lo stesso con me. Potrei farti del male fisico, o quanto meno provarci. Ma tu chi sei?

Io ho mai visto che sei davvero tu? O ho solo visto pezzi di maschere, pezzi di te? E tu hai davvero visto come sono io? (No, hai visto la parte peggiore di me e quella migliore allo stesso tempo. Paradossale forse, ma tant'è.)

E non so se è colpa tua, ma mi sento davvero in balia di una forza più grande.. Mi sembra di lasciarmi trascinare dal vento, aspettando che le cose si aggiustino. Perchè davvero non so come tu vada preso. Tu che ami, e poi sparisci, che dici quello che pensi, senza filtri, tu che ti sei già preso un sacco di insulti da me, tu che sei maledettamente buono e non te ne accorgi. Tu che per giorni non entri nella mia mente, e che poi all'improvviso la invadi e la riempi. Ed è una sensazione che lascia impotenti. E se io non ti volessi?

Vattene, detto quasi sottovoce, sperando che tu mi dica no. Sono proprio una donna.

Mi sento una pietra. Di quelle che rotolano nei fiumi, e rotola rotola si plasmano, si lisciano, diventano più belle. Ed ora ti sfrutto per plasmarmi, per lisciare alcuni miei lati che di me odio. Perchè non fai lo stesso? Forse sbaglio io, ma animare mi ha insegnato anche che è uno scambio equivalente, anche se spesso sembra essere uno scambio univoco. Invece io vengo aiutata molto di più di quanto io aiuti loro. Ed ogni rapporto è così, no?

Se avessi davanti la persona che penso di conoscere, quella che capita che farfugli quando parla di cose importanti (?), penso che mi fiderei ciecamente, penso che ti farei respirare le cose felici che ho, che conosco, per farti vedere quanto si può stare bene se ci si lascia andare. Penso che ti racconterei le cose più stupide e quelle più serie. Penso che amerei. Penso che dividerei con te un pomeriggio di studio, e un pranzo. Una risata. Penso che saresti mio amico.

Ma.. io non so chi ho davanti. Chi sei? Dimmi chi sei per favore. Oppure vattene. Questa volta detto con la voce potente. Perchè è ciò di cui davvero ho bisogno. Chiarezza. Etichette, come se fossimo in un museo, a casa mia. Ho bisogno di certezze. Perchè forse hai ragione tu.. è tutto un casino. Ma a me piace questo casino di risate, colori, occhi. Ma non voglio cose negative.. [ Qui la matassa di pensieri è troppo incasinata per essere svolta con chiarezza.. ]

Ho passato due ore di un sabato sera qualsiasi a scrivere di me, di te e ad ascoltare musica. E niente vale questo piccolo deserto casalingo. E adesso che i miei pensieri si dipanano in parole su fogli di carta e pagine internet sto bene.

Se mi guardassi negli occhi penso che mi vedresti senza corazza e senza maschere (e c'è chi sa che per me questo significa molto) per fiducia, sicurezza. Semplice sesto senso.

Dimmi, faccio bene a fidarmi di quel ragazzo che io penso di conoscere?



Piano piano la mia musica si spegne e mi viene spontaneo sospirare. Un altro pezzo di me, qui. E chissà se servirà, se sarà un seme che crescerà o se verrà spazzato via. Solo il tempo può.. Solo il tempo..


mercoledì 10 marzo 2010

21 (fiocchi di neve)


E magari almeno i 21 meritano qualche parola spesa qui, e non solo chiusa dentro la mia Moleskine.

21, come mi è stato giustamente detto questa notte è divisibile per 3 e la somma dei suoi componenti fa 3.. E 3 si sa, è il numero perfetto.

Divento vecchia, cresco, e imparo a diventare un pò più egoista, un pò più stronza. E come ho letto oggi in un libro "essere stronzi significa mettere la propria felicità al primo posto. Prima ancora di quella degli altri." E non sembra, ma è una cosa difficilissima mettersi come obbiettivo la propria felicità. Ma sto imparando a farlo, piano piano. E sono molto orgogliosa. Stronza, ma orgogliosa di me :)

Quanti auguri, belli, profondi, lunghi, normali, corti. Semplicemente pensieri di chi mi pensa. Ah, che bellissima ridondanza. Anyway.. Sono contenta. E se dovessi fumettare una me stessa ora, penso che sarebbe accucciata sulla poltrona, abbracciata alle proprie gambe con un sorriso enorme e gli occhi leggermente luccicanti. Perchè tante cose, davvero, non me le aspettavo..

Non mi aspettavo gli auguri del mio passato che riemerge dal liceo e mi ricorda che gli devo un caffè, di un passato più recente, sicuro del mio compleanno, anche se io pochi giorni fa ho sbagliato il suo, e di quel passato che c'è. Chiuso in un angolo ma c'è. E mi fa ridacchiare con poco.

E il mio presente che mi riempie la giornata, di pranzi, musei, passi sotto la neve, occhi e sorrisi sul tram. (E sono quei sorrisi che da anni ci sono e da anni restano solo sorrisi, come se mi facesse paura chiedere di più.)

Un anno strano quello appena passato, appena compiuto. L'abbastanza inquietante successione di 3 (tanto è il numero perfetto) Stefani (essendo 3 son plurali). Cosa che mi ha fatto capire che io e l'homo genericus di nome Stefano non funzioniamo :)
E le persone, le amicizie, che sono nate, cresciute, modificate, sparite.

E in tutto ciò io non posso far altro che sorridere, con sguardo un pò ebete, come se guardassi una palla di vetro in cui scorre la mia vita su cui scende la neve, gioendo per tutto ciò che ho. E ringraziando quel Destino ( o Dio, anche se mi par scemo scomodarlo per così poco ) che mi dona ogni giorno tutto ciò che posso desiderare.

E anche se gli anni passano e io dovrei diventare adulta e responsabile rimango sempre Annina. Per gran parte di quelli che mi conoscono. E allora resterò così. Piccola, magrolina, indifesa. Anche se l'età avanza, la pancia piano piano cresce, e la forza si accumula. Una piccola Anna forse non più tanto piccola :)

Grazie. E ringraziando come ogni sera, mi trovo a scorrere con gli occhi i volti di chi mi ha fatta crescere. E posso solo sorridere accorgendomi di avere una famiglia così numerosa :)

21 (fiocchi di neve)

lunedì 25 gennaio 2010

Ancora neve..


Inizio a provare nausea per la neve che qui continua a scendere, se ne sarà accorto, il signor Tempo, che è il 25 di gennaio e che forse forse se la smette di buttar giù cristalli di ghiaccio va bene lo stesso?

E sono anche vagamente stanca di questa gioventù che non sa parlare in italiano, che vive senza h ma con un sacco di k, e che urla ti amo a chiunque abbia la presunzione di definirsi loro amico.

E per non farmi mancare niente inizio ad odiare l'Archivistica. Oh, non penso di aver ancora studiato nulla di più inutile. Pagine e pagine spese per spiegare come dovrebbe essere strutturato un archivio per poi terminare dicendo che tanto qui in Italia noi facciamo in maniera diversa. Come in ogni cosa, d'altra parte.

Eppure c'è un senso di serenità anche in questo.. La neve che mi ricorda che tra poco sarà primavera, la stagione che preferisco. Ci alleggeriremo dei cappotti, e torneranno i foulard colorati invece delle sciarpe pesanti. I colori torneranno ad essere vivaci e torneranno ad esserci le giornate un pò più lunghe, solari.. Allegre.

I ragazzi che vedo in giro che mi ricordano che tra poco (oddeo, poco per modo di dire) ci sarà un altro campo. E non riesco a non sorridere pensando che animerò, di nuovo, anche se per poco. E pensare che c'è mancato poco che andassi a fare un lavoretto con i bimbi anche qui.

E anche nello studio dell'archivistica trovo lati positivi. Il riuscire a rendere mia una materia, l'accorgersi ogni giorno di più, ogni esame che passa, che questa è la mia strada. Questa e non un'altra. E' una cosa che lascia addosso una meravigliosa sensazione. E poi tra un mese le lezioni che ricominceranno, finalmente. E se nulla cambierà allargheremo ancora di più il nostro raggio di azione.

E non riesco a non sorridere alzandomi al mattino, tuffandomi nell'ennesima giornata. Amando il silenzio rotto dai miei pensieri fin troppo rumorosi e dalla musica. Godendomi il tempo che ho.

Eppure.. "..oggi dovevo studiare e invece ho pensato a te.."
Quante cose non capisco, quante cose vorrei dire e chiedere e dire, ma aspetto, convinta che il tempo faccia molte cose senza che noi gli prestiamo attenzione. Chiudere una porta è sempre difficile, e a volte nemmeno troppo giusto.

"Non mi aspetto che tu capisca il mio silenzio, se già non hai capito le mie parole."

venerdì 22 gennaio 2010

Limone



Premessa doverosa: ho mal di testa. Mi sono alzata con il mal di testa e non è servito a nulla saltare pranzo e dormire. Ho ancora mal di testa e in più un sacco di fame. Quindi non so cosa verrà fuori. So solo che ho bisogno di scrivere un pò.

Mi manca la mia moleskine. Quella che avevo, un bellissimo regalo, è finita da prima di Natale e non so dove cercarne una identica, visto che a Torino non la trovo. E mi sento abbastanza depauperata di un pezzo di me, urca che termini. Avrei bisogno di scriverci sopra i miei pensieri, le mie considerazioni. Tutte quelle cose che qui per esempio non posso scrivere.

Ieri sera ho guardato un film con mia madre, L'uomo che ama. Non penso che lo riguarderò. Da un'immagine dell'amore che è.. angosciante. Un legame che non si spezza mai, un qualcosa di totalizzante e annullante. Un mezzo monologo in cui viene detto che a volte è meglio la morte dell'amato perchè se muore quantomeno non penserai mai che ti ha lasciato per colpa tua. E che se ti lascia è un dolore che non passerà mai.

Argh. L'amore non è questo. L'amore (ora che non c'è penso di sapere cos'è) è come una passeggiata di montagna fatta in due. Tenersi per mano nei tratti peggiori, sopportare il tempo che a volte ci si rivolta contro. Camminare distanti ogni tanto, prendere percorsi diversi e poi ritrovarsi, più forti. L'amore è camminare in piano, ma anche scalare delle pareti. Non è facile camminare in due, ne a ventanni ne a cinquanta, ma è ciò che siamo portati naturalmente a fare. Camminare in compagnia, certi che davanti o dietro di noi ci sia qualcuno pronto ad aiutarci.

E se ti lascia, se finisce, perchè tanto prima o poi tutti avremo a che fare con una storia che finisce, bhe, passerà. E magari basterà una settimana, magari ci vorrà un anno. Ma passerà. Passerà l'odio, passerà l'amore e rimarrà il ricordo di ciò che c'è stato di bello. E forse questo è il momento migliore. Quello in cui guardi la tua storia in maniera oggettiva, prendi il bello e lo conservi, prendi il brutto e cerchi di farne tesoro per non rifare gli stessi errori.

Ci sono dei momenti in cui provo un senso di mancanza incredibile per delle situazioni che non riesco più a ricreare. Il dividere un piatto di patatine, l'assaggiare la birra altrui, lo studiare insieme, il condividere un letto chiaccherando senza malizia. Sono cose che hanno un sapore speciale e particolare perchè fatte con una determinata persona, perchè sono dei bei ricordi. Ed è impossibile non provare mancanza pensando a qualcosa di bello, o no? E allo stesso tempo c'è l'idea, la convinzione, che quelli mi devono bastare. Perchè non si può vivere sempre delle stesse cose. Si cresce e si cambia, e cambiano anche le cose che si fanno insieme e le persone con cui le facciamo. Non sono esperienze meno belle, sono solo.. diverse.

Ogni tanto mi chiedo di cosa la gente, io per prima, si lamenti. Io mi lamento del fatto che ho perso nel giro di due settimane due persone alle quali tenevo molto, anche se in maniera diversa. Mi lamento di questo, mi fermo a pensare ai ricordi legati a loro, a ciò che ora mi manca e non sono capace di guardare ciò che di meraviglioso ho. Che coraggio che ci va, e che forza di volontà ci va per sopportare una persona come me, che si lamenta spesso e troppe poche volte dice grazie?

Penso che tutti vorremmo essere perfetti, per noi, per coloro che amiamo, per non provare sensi di colpa. Ma penso che nessuno lo sia davvero. La perfezione, come la bellezza, è una cosa molto soggettiva. Così ci si deve accettare come si è. Se non ci accettiamo noi difficilmente troveremo qualcun altro che ci accetti e ci apprezzi per come siamo. Per questo ora sono serena. Perchè sto imparando ad avere a che fare con me. Sto provando a cercare il mio equilibrio. Senza cercare di incastrarmi con l'equilibrio di qualcun altro.

Una volta tutto questo sproloquio l'avrei fatto davanti ad una mezza birra, giocando con la mano di chi aveva voglia di ascoltarmi e confrontarsi con me. Adesso lo faccio con una tazza di te in mano e uno schermo davanti. E devo ancora decidere se lo scambio mi piace o no.

giovedì 21 gennaio 2010

Full


Full.

Sarà che sto guardando in film drammatico ambientato a Torino (e riconosco porta palazzo, e il centro, e strade che mille volte ho percorso, io, te, loro, noi, insieme, sola). Sarà che oggi è una giornata strana (quasi lavoro, quasi acquisto, quasi torta cotta). Sarà che ho davvero mangiato tanto (troppo?). Sarà che mi sento piena ma anche vuota. Sarà che ci sono troppe cose, ma anche troppe poche in alcuni ambiti (mancanze? mbho?). Sarà che trovare un'equilibrio, soli o in due, tre, quattro è un gran casino..

Sarà.. Ma oggi ho una gran voglia di vomitare.

martedì 19 gennaio 2010

Indietro

Radio accesa, sistemo l'antenna. "..tutti vogliono viaggiare in prima, e fuori come va?.."

Ligabue. E istintivamente sorrido, senza una ragione, ma sorrido e inizio a canticchiare questa canzone che nemmeno conosco troppo bene.

E mentre canticchio pasticcio con un foglio rosa, dal quale viene fuori, dopo numerosi fogli buttati via, una specie di gatto. E non so perchè ma mi rende molto orgogliosa potergli disegnare i baffi e gli occhi e guardarlo come se fosse un cucciolo vivo. ( Si, lo so, sono pazza.. )

Il precedente tentativo di origamare qualcosa è fallito miseramente. Volevo fare una rana verde ( ma va? ) ma è venuto fuori una specie di cubo verdognolo che non assomiglia per niente alla rana della fotografia. Uff.

Chissà perchè poi la gente vuole viaggiare in prima. A me piace viaggiare in seconda, e avere le carrozze ghiacciate e doversi tenere il cappotto per tutto il tragitto o la gente che litiga, i bambini che piangono, il dover stare in piedi. C'è qualcosa di bello nel poter prendere il treno, nel poter guardare fuori dal finestrino, il paesaggio che scorre, e che si, è sempre uguale, ma anche ogni mattina un pò diverso. Il parlare con i propri compagni di viaggio, alcuni sempre gli stessi, altri ogni mattina diversi. Arrivare a destinazione ed annusare un odore diverso, di città. E scambiare occhiate con chi condivide con te quell'ora per andare o magari per tornare.

Mi manca Torino. Mi mancano le lezioni, mi manca il treno, e il fare le solite cose intervallate da piccole cose speciali che ti donano quel sorriso a trentadue denti. E si cambiano prospettive. Buffo. Altra piccola reminescenza di qualcuno di torinese. Incredibile quanto questa città mi abbia dato solo nell'ultimo anno.

Sfogliare la mia Moleskine prima di dormire e leggere le ultime cose e.. constatare di avere bisogno fisiologico di comprarne una nuova. O questo spazio verrà invaso di miei pensieri e mie considerazioni.. Mh, ops, è già così.

E c'è qualcosa di sbagliato nell'attesa di domani. Mentre è così bello vivere l'oggi. E non avere paura di ciò che può succedere, semplicemente vivendo giorno per giorno. E fare sogni a lungo, lunghissimo, termine mi spaventa e mi alletta nello stesso momento. E una malsana idea che inizia a farsi largo nella mia mente circa il mio futuro, che forse forse non sarà così vicino a casa.

Aprire il portoncino e guardare le stelle fuori, riconoscere Orione, e sorridere, anche di questo. Mi piacciono le stelle che vedo da casa mia, così luminose in questo cielo nero nero, che a Torino non c'è. Stelle che indicano la via, quando la luna non c'è. Stelle che conosco un pò, ormai.

Si sommano nella mia testa cose così distanti tra loro. Voglia di rimanere e voglia di andare. Voglia di fare ma anche di poltrire. Il passato che mi lega a se e il futuro che voglio con tutte le mie forze raggiungere.. è come se fossi ad un incrocio, posso scegliere dove andare, se proseguire, tornare indietro, svoltare, o stare qui. Aspettando che magari qualcuno mi raggiunga in questo incrocio e voglia camminare un pò con me.

Meglio mettere un punto.

E andare a cucinare per la mia strana famiglia.

"..tutti vogliono viaggiare in prima, e che il viaggio non finisca mai.."

lunedì 18 gennaio 2010

Ragni


Nel mio bagno ora ci vive un ragno, lo vedo al mattino o prima di andare a dormire. Ma non riesco ad ucciderlo. Un pò perchè mi fa schifo, e un pò perchè penso sia utile e costruttivo (?) imparare a convivere con le proprie paure.

E proprio per la difficile convivenza con le proprie paure, i propri errori, il passato e le paure relative al futuro avevo deciso di evitare per un pò di scrivere qui, perchè tanto a chi importa? E invece avevo sbagliato approccio. Io scrivo qui per me, non per qualcuno, e adesso ho bisogno di svuotare la testa, così..

Quanto è facile mettere un lenzuolo sopra una scatola e non vederla più? E quanto è facile che un'improvvisa folata di vento ti sposti il lenzuolo, e magari lo cacci via, portandolo lontano? E quando torni a vedere quella scatola, quei ricordi è.. inevitabile che.. [ ... ]

Scoppiare a piangere e ridere davanti al pc, leggendo, ricordando, guardandosi il polso (uno stupido braccialetto di quelli a cui affidi i tuoi sogni che si sta rovinando e poco a poco lo sto perdendo), e pensando, e piangere, senza preavviso, perchè fa bene.. Ricordi di un'estate lontana, di foto stupide, di telefonate. E ricordi che corrono ancora indietro e poi veloci ad adesso, a ieri. E il pianto che si trasforma in una risata pensando a tutte le cose belle fatte. E adesso mentre ridacchio guardando una foto che avevo appesa in camera penso che piano piano si interiorizza tutto, anche questo. E si impara a convivere con la scatola di cartone, come con il ragno del bagno.

Ma poi la testa torna a domani, un domani qualsiasi, pensando che ogni mancanza passa. Smetti di aver bisogno della Nutella, smetti di aver bisogno di fumare. Smetti di aver bisogno di sapere che va tutto bene. Preoccupazioni che tendo a nascondere e poi ogni tanto spuntano fuori, (pre)potenti. E anche se ogni tanto ti prende quella voglia infinita di ficcare il cucchiaio nel barattolo o di accenderti una sigaretta si riesce sempre a dire no. Quando quel no diventa si allora è perchè la convinzione di fondo non era reale e sentita. E adesso è no.

Passare la domenica sera in un bar qui, nell'unico tavolo libero della zona fumatori, e non perchè si fumi, ma perchè o li o in piedi. E chiaccherare di tutto e di niente, di cose nuove e di cose già dette. E tornare a casa accorgendosi che non è la stessa cosa. Manca il riuscire a parlare di tutto senza problemi. Manca la situazione, forse, più che la persona. E rendersi conto di puzzare di fumo in una maniera indecente.

Il ragno è ancora li, la scatola anche, ora scoperta. E la fisso, non per masochismo, ma per ricordare. C'era un qualche filosofo, non ricordo quale, è passato troppo tempo, che diceva che il passato è ciò su cui fondiamo il nostro futuro.

E il mio futuro molto immediato ora sono gli esami di febbraio, e un appuntamento importante a fine febbraio, e non restare indietro.

In questi due giorni, faticosi mentalmente, ho pensato tanto, spaziando da problemi di cuore a 15 anni a quanto è giusto/sbagliato abortire. E ora nella mia testa rimbalzano un sacco di parole e di considerazioni.. Tempo al tempo, e tutto si inscatolerà.

"Di due cose sono convinta.. Che il tempo guarisce tante ferite e che se è destino.. destino sarà."

Vivendo piano piano, giorno per giorno, godendomi i sorrisi che mi circondano.. Ora non ho bisogno di nient'altro.

sabato 16 gennaio 2010

Scosse


Scossa di coscienza.

di Massimo Gramellini

Sconvolto dagli effetti apocalittici del terremoto di Haiti, sono andato in cerca di informazioni per scoprire com’era la vita nell’isola, fino all’altro ieri. Ho appreso che l’ottanta per cento degli haitiani vive (viveva) con meno di un dollaro al giorno. Che il novanta per cento abita (abitava) in baracche senza acqua potabile né elettricità. Che l’aspettativa di vita è (era) di 50 anni. Che un bambino su tre non raggiunge (raggiungeva) i 5 anni. E che, degli altri due, uno ha (aveva) la certezza pressoché assoluta di essere venduto come schiavo.
Se questa è (era) la vita, mi chiedo se sia poi tanto peggio la morte. Ma soprattutto mi chiedo perché la loro morte mi sconvolga tanto, mentre della loro vita non mi è mai importato un granché. So bene che non possiamo dilaniarci per tutto il dolore del mondo e che persino i santi sono costretti a selezionare i loro slanci di compassione. Eppure non posso fare a meno di riflettere sull’incongruenza di una situazione che – complice la potenza evocativa delle immagini – mi induce a piangere per un bambino sepolto sotto i detriti, senza pensare che si tratta dello stesso bambino affamato che aveva trascorso le ultime settimane a morire a rate su quella stessa strada. Così mi viene il sospetto che a straziarmi il cuore non sia la sofferenza degli haitiani, che esisteva già prima, ma il timore che una catastrofe del genere possa un giorno colpire anche qui. Non la solidarietà rispetto alle condizioni allucinanti del loro vivere, ma la paura che possa toccare anche a me il loro morire.


venerdì 15 gennaio 2010

Respiri


..respira, e senti il tempo che passa..

Signori miei..


..che miglioramenti.

In due mesi (sotto le feste) ho messo su mezzo chilo, e ben due centimetri di giro vita.

Inizio ad odiare, in maniera affettuosa, il mio metabolismo. Di questo passo arriverò al mio peso forma nel 2015 circa.

Ma accorgersi di essere guariti dentro e cantare a squarciagola tornando a casa vale anche le occhiate di rimprovero della dottoressa.

E arrivare a casa e sbafarsi il ciambellone e la frutta chiaccherando con un amico su msn del fatto che passiamo la vita aspettando da un tocco di leggerezza e semplicità a questa giornata piena di sole.

Che strana sensazione la libertà.

mercoledì 13 gennaio 2010

Passi


Passi sulla neve, alle otto di mattina.

Passi per dare l'esame, rapidi, veloci, che guardano la strada e pensano, ripassano.

Passi incavolati, per stampare uno statino che non si stampa, biologia, matematica, no, otta, ti prego, li no, palazzo nuovo, info point, davvero non funzionano? e noi come registriamo?

Passi leggeri in giro per negozi e verso un'amica, cioccolata calda e chiacchere e passi che incontrano amiche di amiche, e sentirsi sereni con così poco.

Passi sul treno furtivi, che guardano, spiano, chissà se ci sei, e un messaggio e aspettare.

Passi verso casa, t'accompagno? Si, dai, e ventimila passi, verso casa mia e poi casa tua, e parole, rabbiose, strane, stupide, ma torniamo a due settimane fa, e camminare ancora e non sentire il peso di un'ora e venti di chiacchere e poi..

Passi che scappano da quel gesto un pò impulsivo ma.. se tornassi indietro lo rifarei, ci rivediamo, ti faccio sapere.

Passi leggeri che entrano in casa, felici, e sorridere con gli occhi, e sapere che non funziona così ma essere felici..

Pensieri in libertà. Davvero.
Libera.

martedì 12 gennaio 2010

Smilin'


Quando sei sotto un lampione, fermo in una strada, ti senti sicuro, perchè vedi attorno a te.

E provi paura quando il lampione all'improvviso si spegne, e sei al buio.

La cosa meravigliosa è il vedere come piano piano piccole stelle si accendono attorno a te, e ti accorgi che quel lampione ti aiutava a vedere ad un metro da te, ma non ti permetteva di vedere il cielo.

Sono i momenti peggiori che ti fanno accorgere delle cose migliori che hai attorno a te.

Parole


Inspira, espira, sorridi.

Quante cose che vorrei dire, o meglio, scrivere, perchè dirle non si può, non più almeno. Quante cose che sono state capite male, da me e da altri. Quante poche parole basterebbero per aggiustare un vaso rotto, come se fossero colla.

E invece sto qui, in silenzio. A sorridere con l'amaro in bocca. Rispettando le mie scelte, le scelte degli altri. Le opinioni di che è così diverso da me.

E spero, nel profondo, che un giorno inventino una macchina per entrare nella testa delle persone, per capirle, per vedere davvero come sono, cosa pensano. E spero che qualcuno la vorrà usare su di me per capire quanto bene io.. [ cancellato ]

Che cosa odiosa non riuscire a dormire, svegliarsi nel cuore della notte pensando che, oddio, sta accadendo davvero! E invece no. Non stai precipitando perchè qualcuno ti ha spinto giù, non stai piangendo di fronte alla professoressa e no, non sei su quella panchina.

Non pentirsi delle proprie scelte, mai. Una delle regole principali per sopravvivere. Fino ad adesso di una sola grande scelta mi sono pentita. Ma delle altre no. Forse sbaglio, o forse no. Ma ogni scelta fatta ha comportato delle conseguenze, più o meno difficili da accettare, ma sempre pensate prima. Rischi che a volte si vuole, o si deve, correre.

Cambiare. Cambiare dentro e guardarsi da fuori. E accorgersi che.. [ ... ] si è rotto davvero.

Durezza, cattiveria, freddezza, stronzaggine e logicità. Sono tutte cose di cui vengo accusata. E quanto vorrei gridare di guardarsi dentro prima di accusare gli altri. Ma.. anche in questo caso, sto zitta. Se parlassi verrei accusata di.. mha.. egocentrismo? [ fanculo ]

Urlare al mondo le colpe degli altri, urlarle così che tutti possano vederle, sentirle, è solo un modo per evitare che chi ci guarda veda le nostre di colpe. Voglio imparare a chiedere scusa. [ e sentirmi chiedere scusa ]

Fastidio immenso nel vedere che, come in tutte le cose, il lavoro che tu svolgi dietro, in anni, in silenzio, accettando e subendo, viene preso da chi appare solo ora, magicamente. E tu che ti sei fatto il culo vieni cacciato via in favore di chi con poche parole appare migliore di te. In favore di chi NON sa, NON conosce. Ma si atteggia. Politica, è solo politica Anna. Politica delle relazioni amorose, lavorative, interpersonali. Tanto è sempre così. Quando viene costruito un bel palazzo non viene dato merito a chi ha scavato, messo le pietre una sopra l'altra, sudato, no. Il merito se lo prende chi ha messo i soldi e la firma. Il merito se lo prende chi non se lo merita.

Considerazioni spicciole prima di dormire sul fatto che nella mia vita precedente devo essere stata davvero cattiva per meritarmi questo. E che altri devono essere stati santi, per bilanciare e avere ora la felicità. Bho. Giustamente, mi vien fatto notare, c'è anche chi muore a ventanni. E forse, davvero, è il caso di ridere di ciò che si ha..

E di ciò che non si ha.

"..Ama per sempre, sbagliati.. Ridi di niente.."

Con la speranza che nessuno si senta toccato dalle mie parole che sono rivolte, egoisticamente, solo a me stessa.

lunedì 11 gennaio 2010

Rumore


"Tanto rumore per nulla, e oltre al danno anche la beffa."

Mai fui così daccordo con una frase fatta e scema. Eppure..

Mattinata passata chiaccherando con un amico di lui, di me, di gruppi che si sfaldano e di altri che si perderanno. Di donne e uomini che non capiamo, come al solito. Di comportamenti al limite del ridicolo, dell'assurdo.. Di innamoramenti. Di storie che stanno per iniziare, di altre mai iniziate e di porte che ti si chiudono in faccia facendoti male.

E l'esame di mercoledi sparisce, perchè ci sono cose più importanti di un voto sul libretto. Ci sono gli abbracci e il bisogno di non sentirsi soli. C'è la voglia di parlare e il bisogno di concentrarsi su altri problemi per non pensare ai propri. Il bisogno umano di appoggiarsi agli altri e di sapere che non si cadrà soli.

Io, bimba, illusa e delusa, anche questa volta. Tante parole e tanti gesti che vanno verso di là e quando ormai è tardi, quando ormai hai la testa che va di là anche lei e pensi che si, sei felice.

*BAM*

Ti prendi una mazzata ascoltando le parole e il cervello di chi hai affianco che va di qua.

Guidare per Romano, Strambino, Carrone. Piangendo e incazzandoti, scalando le marce come se stessi zappando la terra, con rabbia. E ti chiedi se tutte quelle parole sono solo palle, ti chiedi se la scelta è quella giusta e ti chiedi perchè di nuovo ti sei lasciata andare per.. questo.

Incontrarsi in una via di paese, una Punto e una Citroen, fermarsi, abbassare i finestrini e prendersi la mano. Semplici gesti che salvano un pò. Che ti ricordano che non sei solo, mai.

Forse non serve, forse è scontato, ma chi ti vuole bene non ti lascia mai affogare da solo, anche se può regalarti solo mezza scialuppa. [ ... ] L'amicizia è anche questo.

Aspettando e sperando che ci siano tempi migliori. La ruota non può girare sempre contro di noi.

domenica 10 gennaio 2010

Incubi


C'è qualcosa di orrendo nell'andare a letto scontenti e nello svegliarsi spossati.

Nel avere incubi in cui vieni obbligata a parlare con chi non conosci, con chi non vuoi. Nel vedere che se ti appoggi a qualcuno e quello fugge. Nel vedere la salita, e avere qualcuno che ti rincorre. Nello svegliarsi con il solito stupido polso morso. Uff.

E mercoledi che si avvicina pericolosamente e l'ansia che non si presenta, e non riuscire a studiare, perchè ci sono altre cose migliori a cui pensare. E forse non aveva tutti i torti..

"..quando ti innamori non capisci più un cazzo.. è come se volassi.."

Ieri sera tante cose positive, qualche cosa faticosa. Cena con gli amici di sempre, cena tra risate e stronzate, ovviamente. E vedere che per una volta piace ciò che piace a me. Incredibile.

"..è meglio degli altri.. è simpatico.. noi approviamo.."

Basterebbe capire se anche [ ... ] approva la cosa. E invece stare qui, ad aspettare. Ancora, di nuovo.

Post cena con ragazzi che da un pò non vedevo. Tanti discorsi inquietanti, sulla falsa riga della cena, diverse risate, una domanda che è rimasta senza risposta. E ignorare. Senza obbligarsi. Semplicemente non vedere, non sentire, non preoccuparsi di dire ciao. Faticoso da accorgersene a posteriori.

E il trovare nel portafoglio una foto.

Il bisogno di un abbraccio, e la sbagliata abitudine dell'essere certa che uno sguardo basta. Bastava prima ma non ora. E accorgersi di come anche questo sia faticoso. E pensare a un paio di occhi verdi, e due paia di occhi scuri e pensare di non centrare nulla. E.. Se fosse la cosa peggiore? Se fosse sbagliato? Se..

Forse ha ragione la saggezza di mamma "..mai innamorarsi di un amico del proprio ex ragazzo.." ma se è quasi troppo tardi? Ma se fosse la persona che mi fa stare meglio? Ma se..

A quanto pare i dubbi sono davvero contagiosi.

Alzarsi, scaricare la posta e vedere una mail stupida. E chiedersi.. Ma te ne sei accorto ora?

Stroppicciando gli occhi, respirando una gigantesca boccata d'aria (che manca), aprendo i libri e sorridendo un pò.

sabato 9 gennaio 2010

T'innamorerai


T'Innamorerai - Marco Masini

T'innamorerai, forse non di me,
starai ferma lì
e succederà da sé...da sé
Della libertà degli amici tuoi
te ne fregherai
quando t'innamorerai...vedrai
Sarà bello da guardare
come un poster di James Dean
sarà dolce la paura
sganciandosi i blue jeans
sarà grande come il mare
sarà forte come un Dio
sarà il primo vero amore
quello che non sono io
T'innamorerai di un bastardo che
ti dirà bugie
per portarti via da me...
Chi ti difenderà dal buio della notte
da questa vita che non dà
quel che promette
T'innamorerai lo so, certo non di me,
in profondità
che non sai di avere in te...in te
Sarai sola contro tutti
perché io non ci sarò
quando piangi e lavi i piatti
e la vita dice no
un ritardo di sei giorni
che non sai se dirlo a lui
avrai voglia di pensarmi
tu che adesso non mi vuoi
T'innamorerai...di me
ma non sarò io...con te
T'innamorerai
quando sarà tardi ormai
E il cielo piangerà, gli mancherà una stella
vai con la tua felicità
sei troppo bella
T'innamorerai...T'innamorerai
T'innamorerai non di me ma t'innamorerai



C'è un qualcosa di dolce nel vedere che attorno a se ci sono persone che tornano ad innamorarsi.
In bocca al lupo.

Sorridendo per riflesso di sorrisi.

Punto e a capo


Mi ero dimenticata cosa si prova quando qualcuno ti guarda e ti dice "mi fai stare bene"..

venerdì 8 gennaio 2010

Piccole cose


"..Ora vieni con me, dentro un mondo d'incanto.."

Piccole cose. Tanti sorrisi. Tante risate.

Guardare cartoni vecchi ma sempreverdi, come le foglie, a ventanni è davvero bello.
Ancora di più se li guardi con persone che piano piano diventano o tornano ad essere una parte grande ed importante della mia vita.

Non vedevo Aladdin da anni, e non me lo ricordavo così bello. O forse saranno le canzoni cantate insieme a renderlo a suo modo speciale?

Disegnare e sentirsi osservata. Scelte che non capisco e che non mi piacciono. O forse che mi piacciono troppo. E l'arrabbiatura che ne deriva, più con se stessa che con gli altri.

Pensare che bastano piccole cose per stare bene è meraviglioso. Come cercare di capire come si gioca a briscola a chiamata. O annusare l'odore di indelebile. O sentire una mano sul ginocchio.

Sorrido. Per le persone speciali che rendono speciale anche la cosa più normale.

"..Il mondo è mio.. Il mondo è tuo.."

mercoledì 6 gennaio 2010

Scivolando


Conti ferito le cose che non sono andate come volevi
temendo sempre e solo di apparire peggiore
di ciò che sai realmente di essere.

quante parole cattive in questi giorni da parte tua..

Conti precisi per ricordare quanti sguardi hai evitato
e quante le parole che non hai pronunciato
per non rischiare di deludere.

per non deluderti di nuovo ti evito. Per non deluderti di nuovo non parlo.

La casa, l'intera giornata,
il viaggio che hai fatto per sentirti più sicuro
più vicino a te stesso,
ma non basta, non basta mai.

Scivoli di nuovo
e ancora come tu fossi una mattina
da vestire e da coprire
per non vergognarti
scivoli di nuovo e ancora
come se non aspettassi altro
che sorprendere le facce
distratte e troppo assenti
per capire i tuoi silenzi

i miei silenzi che non capisci, i miei silenzi ai quali tu non dai peso, perchè ormai è abitudine. E distrattamente vivi altre persone, altri momenti, dimenticandomi.

c'è un mondo di intenti
dietro gli occhi trasparenti
che chiudi un po'.

Torni a sentire
gli spigoli di quel coraggio mancato
che rendono in un attimo
il tuo sguardo più basso
e i tuoi pensieri invisibili
torni a contare i giorni
che sapevi non ti sanno aspettare

sono ormai cinque.

hai chiuso troppe porte
per poterle riaprire

troppi no, troppi vattene, troppi lasciami in pace.

devi abbracciare
ciò che non hai più

ci va coraggio per abbracciare ciò che non si ha. E io non so se ho tutto questo coraggio.

La casa, i vestiti, la festa
ed il tuo sorriso trattenuto e dopo esploso
per volerti meno male,
ma non basta, non basta mai

Scivoli di nuovo
e ancora come tu fossi una mattina
da vestire e da coprire
per non vergognarti
scivoli di nuovo e ancora
come se non aspettassi altro
che sorprendere le facce
distratte e troppo assenti
per capire i tuoi silenzi
c'è un mondo di intenti
dietro gli occhi trasparenti
che chiudi un po'.

E non vuoi nessun errore
però vuoi vivere
perché chi non vive lascia
il segno del più grande errore.

non voglio sbagliare anche questa volta, nel silenzio. Non voglio sbagliare correndo troppo. Non voglio sbagliare cercando ciò che forse non c'è più.

Scivoli di nuovo
e ancora come tu fossi una mattina
da vestire e da coprire
per non vergognarti
scivoli di nuovo e ancora
come se non aspettassi altro
che sorprendere le facce
distratte e troppo assenti
per capire i tuoi silenzi
c'è un mondo di intenti
dietro gli occhi trasparenti
che chiudi un po'.
Che chiudo un po'.
Che chiudi...


la sera, nel silenzio e nel letto, pensando e respirando.


martedì 5 gennaio 2010

Anna e la Lavatrice, round 1


Ora.. Sarò fatta male, ma io in ventanni non ho mai caricato una lavatrice. E ogni qualvolta che mia mamma si accinge a farlo io di solito non guardo quali prodotti mette e in quali cestelli.

Ergo, ora che siamo in piena crisi familiare, con rifiuto da parte della suddetta genitrice di alzarsi dal letto e fare qualsiasi cosa, siamo nella merda. Pardon moi.

Questa mattina mi sono alzata in preda al panico ripetendomi come un mantra traunasettimanahaiilprimoesameeseiametàprogrammatraunasettimanahaiilprimoesamee etc ma giunta in cucina in procinto di fare colazione ecco che noto con disappunto che il cestello dell'organico straborda, che il cassetto dei fazzoletti è vuoto e che vicino ai miei piedi ci sono dei simpatici gomitolini di polvere che rotolano chiedendo biscotti.

Dopo aver ripetutamente sbattuto la testa sul tavolo rendendomi conto che, ahimè, oggi di studiare proprio non se ne parla mi programmo la giornata. Ramazza e mocio alla mano ho rassettato casa, ho steso notando che la roba nella lavatrice era li da abbastanza tempo per essersi quasi asciugata da sola, e ho stirato un pò. Infine ho fatto una torta sperando di prendere per la gola l'orso che ha preso possesso della mia dolce mammina.

Nonostante ciò la massa informe di roba che attende di essere lavata è ancora li. E io non cosa fare.

Non so la vostra, ma la mia lavatrice ha un quantitativo abbastanza inquietante di manopole di vario genere e dimensione (sono solo tre in realtà, ma abbastanza per confondermi) e mia mamma ha un sacco di barattoli di saponi colorati dai quali attinge per lavare la roba.

In preda al panico ho aperto google e ho digitato come caricare la lavatrice. E ho trovato qualcosa, anche se principalmente ci sono siti su come funziona una lavatrice, non su come usarla. Dopo essermi erudita sul fatto che bianchi e colorati vanno in due lavatrici diverse (ma va?) e che la seta è meglio non lavarla a 1000° (ah no?) ho deciso che mi butterò in questa miracolosa impresa sperando di non ridurre la biancheria ad un grumo di roba rosa. Non penso lo sopporterei.

Giorno 4 di digiuno e rifiuto. Sopravviveremo anche a questa crisi pre pausa esami.

Needs help!

lunedì 4 gennaio 2010

Venere


Scoprire che alla domanda "..ma tu verresti con me?" la risposta ora è molto più simile al si che non al no fa stranissimo, anche se quella domanda è uno scherzo e lo so, e passare mezzora a guardare il cellulare cercando le parole più corrette per scrivere un messaggio senza voler dire niente ma volendo dire tutto (oddeo)..

"E le stelle. E la Luna lontana. E Venere, bella e luminosa, vicina, non ancora Luna, ma non più stella. Nei miei pensieri e nei miei occhi."

Valori

Anna è sbagliata.

Si. Sono sbagliata. Sbagliata per mia madre, per mio padre e per mio fratello, perchè dovrei essere una figlia ed una sorella migliore. Sbagliata per i miei amici, o così dicono, perchè pretendo ciò che non posso avere e a quanto pare non do mai. Sarà. Sbagliata per il mio corso di laurea che tanto, mi vien detto, mi lascerà a piedi, senza un lavoro. E in silenzio prendo tutte queste cose, le metto nel mio cassetto della memoria e prima o poi esploderò.

Chissà perchè con chi mi tratta bene io vado bene, io non me la prendo mai. Chissà perchè chi mi è amico davvero non si lamenta della mia amicizia. Questo nessuno di quelli che mi accusano se lo chiede. Mi danno la colpa, sempre, e non pensano che forse le mie azioni sono dettate dalle loro. O dal fatto che io, dopo un pò, non ne posso più.

Siamo sempre tutti pronti ad accusare ma mai ad accusarci. Siamo tutti pronti a cambiare il mondo, ma nessuno cerca di migliorare se stesso e il proprio orticello. In un mondo in cui, me ne sto accorgendo crescendo, vige la legge del più forte, e non della giustizia o del buon senso, riesci a stare in piedi soltanto se sei abbastanza corazzato, soltanto se sai stare in piedi contro il vento. Devi diventare giunco, che si piega, si piega e pensa di spezzarsi, ma poi torna su. Perchè se resti ramo e ti spezzi nessuno ti aiuterà a ritirarti su.

"Non sono cattiva, è che mi disegnano così.."

In un mondo in cui un impegno, qualsiasi esso sia, è da anni più importante di me, in qualsiasi ruolo io sia, mi dispiace, ma io non ci voglio vivere.

domenica 3 gennaio 2010

Ansia :)


Ansia, positiva, di..


parlare, parlarti

vedere amici, vedere i suoi occhi, vedere il mondo

mangiare e smangiucchiare


vivere

annusare il profumo di montagna, di vita, di collo, di shampoo


crescere, cambiare

spiegarti

Considerazioni


Un pò di pensieri sparsi e scemi..

A partire dal fatto che certa gente ha proprio una faccia di merda. Non ci va niente a sostituirti, e la famosa solidarietà femminile va a farsi fottere. Perchè tanto che importa se è anni che mi conosci, se ti permetti di sparare sentenze solo perchè tu sai. Che importa? Tanto non ho un'entità mia. Mi hai sempre calcolata come la "ragazza di.." tanto che quando ho perso questo stato ti sei scordata di me. E mi hai sostituita. E ti accorgi proprio di quanti pochi siano gli amici, quelli veri, quelli che ti vogliono bene perchè sei tu, tu e basta.

La cosa positiva e.. strana è stato l'alzarsi e trovarsi un paio di chiamate senza risposta sul cellulare da un numero sconosciuto. E quando ho risposto sentire dall'altra parte la voce dell'ultima persona che pensavo mi avrebbe chiamato è stato bello? Si, bello. E fare quattro chiacchere così, tranquille, fa sentire proprio bene. E non riesco a non pensare che non ci va proprio niente per cuocersi un pò. E sono davvero inquietanti le similitudini e le immense differenze. Basta davvero poco per sentirsi leggeri.

E poi le serate con gli amici, il cercare di costruirsi un gruppo nuovo, un gruppo mio che mi voglia bene perchè sono io e sono sbagliata, e spesso stupida. Che mi applauda quando batto Davide a bowling e che mi spieghi la strada per tornare a casa. Un gruppo che abbia voglia di allargarsi accogliendo amici di amici, perchè più si è meglio è, ma che sia anche capace di chiudersi e di parlare.

Allungare la mano cercando aiuto e non trovarlo è sempre brutto, ancora più quando allunghi la mano verso l'unica persona verso la quale pensi di poterla allungare. Ma io penso sia giusto così, non penso smetterò mai di sorridere pensando ai mille momenti positivi. E aspetterò fiduciosa che le cose negative scivolino via, imparerò ad usare il cuore, come mi consiglia qualcuno, e tornerò.

Sono comunque felice, nonostante le pecche. Il mondo non è perfetto. Io non sono perfetta. Ma è così bello sentirsi felice :)


Anna e il gatto che mi fissa dalla finestra.

"..Scusa, scusa, scusa, davvero.. Come stai?.."