Radio accesa, sistemo l'antenna. "..tutti vogliono viaggiare in prima, e fuori come va?.."
Ligabue. E istintivamente sorrido, senza una ragione, ma sorrido e inizio a canticchiare questa canzone che nemmeno conosco troppo bene.
E mentre canticchio pasticcio con un foglio rosa, dal quale viene fuori, dopo numerosi fogli buttati via, una specie di gatto. E non so perchè ma mi rende molto orgogliosa potergli disegnare i baffi e gli occhi e guardarlo come se fosse un cucciolo vivo. ( Si, lo so, sono pazza.. )
Il precedente tentativo di origamare qualcosa è fallito miseramente. Volevo fare una rana verde ( ma va? ) ma è venuto fuori una specie di cubo verdognolo che non assomiglia per niente alla rana della fotografia. Uff.
Chissà perchè poi la gente vuole viaggiare in prima. A me piace viaggiare in seconda, e avere le carrozze ghiacciate e doversi tenere il cappotto per tutto il tragitto o la gente che litiga, i bambini che piangono, il dover stare in piedi. C'è qualcosa di bello nel poter prendere il treno, nel poter guardare fuori dal finestrino, il paesaggio che scorre, e che si, è sempre uguale, ma anche ogni mattina un pò diverso. Il parlare con i propri compagni di viaggio, alcuni sempre gli stessi, altri ogni mattina diversi. Arrivare a destinazione ed annusare un odore diverso, di città. E scambiare occhiate con chi condivide con te quell'ora per andare o magari per tornare.
Mi manca Torino. Mi mancano le lezioni, mi manca il treno, e il fare le solite cose intervallate da piccole cose speciali che ti donano quel sorriso a trentadue denti. E si cambiano prospettive. Buffo. Altra piccola reminescenza di qualcuno di torinese. Incredibile quanto questa città mi abbia dato solo nell'ultimo anno.
Sfogliare la mia Moleskine prima di dormire e leggere le ultime cose e.. constatare di avere bisogno fisiologico di comprarne una nuova. O questo spazio verrà invaso di miei pensieri e mie considerazioni.. Mh, ops, è già così.
E c'è qualcosa di sbagliato nell'attesa di domani. Mentre è così bello vivere l'oggi. E non avere paura di ciò che può succedere, semplicemente vivendo giorno per giorno. E fare sogni a lungo, lunghissimo, termine mi spaventa e mi alletta nello stesso momento. E una malsana idea che inizia a farsi largo nella mia mente circa il mio futuro, che forse forse non sarà così vicino a casa.
Aprire il portoncino e guardare le stelle fuori, riconoscere Orione, e sorridere, anche di questo. Mi piacciono le stelle che vedo da casa mia, così luminose in questo cielo nero nero, che a Torino non c'è. Stelle che indicano la via, quando la luna non c'è. Stelle che conosco un pò, ormai.
Si sommano nella mia testa cose così distanti tra loro. Voglia di rimanere e voglia di andare. Voglia di fare ma anche di poltrire. Il passato che mi lega a se e il futuro che voglio con tutte le mie forze raggiungere.. è come se fossi ad un incrocio, posso scegliere dove andare, se proseguire, tornare indietro, svoltare, o stare qui. Aspettando che magari qualcuno mi raggiunga in questo incrocio e voglia camminare un pò con me.
Meglio mettere un punto.
E andare a cucinare per la mia strana famiglia.
"..tutti vogliono viaggiare in prima, e che il viaggio non finisca mai.."
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