lunedì 25 gennaio 2010

Ancora neve..


Inizio a provare nausea per la neve che qui continua a scendere, se ne sarà accorto, il signor Tempo, che è il 25 di gennaio e che forse forse se la smette di buttar giù cristalli di ghiaccio va bene lo stesso?

E sono anche vagamente stanca di questa gioventù che non sa parlare in italiano, che vive senza h ma con un sacco di k, e che urla ti amo a chiunque abbia la presunzione di definirsi loro amico.

E per non farmi mancare niente inizio ad odiare l'Archivistica. Oh, non penso di aver ancora studiato nulla di più inutile. Pagine e pagine spese per spiegare come dovrebbe essere strutturato un archivio per poi terminare dicendo che tanto qui in Italia noi facciamo in maniera diversa. Come in ogni cosa, d'altra parte.

Eppure c'è un senso di serenità anche in questo.. La neve che mi ricorda che tra poco sarà primavera, la stagione che preferisco. Ci alleggeriremo dei cappotti, e torneranno i foulard colorati invece delle sciarpe pesanti. I colori torneranno ad essere vivaci e torneranno ad esserci le giornate un pò più lunghe, solari.. Allegre.

I ragazzi che vedo in giro che mi ricordano che tra poco (oddeo, poco per modo di dire) ci sarà un altro campo. E non riesco a non sorridere pensando che animerò, di nuovo, anche se per poco. E pensare che c'è mancato poco che andassi a fare un lavoretto con i bimbi anche qui.

E anche nello studio dell'archivistica trovo lati positivi. Il riuscire a rendere mia una materia, l'accorgersi ogni giorno di più, ogni esame che passa, che questa è la mia strada. Questa e non un'altra. E' una cosa che lascia addosso una meravigliosa sensazione. E poi tra un mese le lezioni che ricominceranno, finalmente. E se nulla cambierà allargheremo ancora di più il nostro raggio di azione.

E non riesco a non sorridere alzandomi al mattino, tuffandomi nell'ennesima giornata. Amando il silenzio rotto dai miei pensieri fin troppo rumorosi e dalla musica. Godendomi il tempo che ho.

Eppure.. "..oggi dovevo studiare e invece ho pensato a te.."
Quante cose non capisco, quante cose vorrei dire e chiedere e dire, ma aspetto, convinta che il tempo faccia molte cose senza che noi gli prestiamo attenzione. Chiudere una porta è sempre difficile, e a volte nemmeno troppo giusto.

"Non mi aspetto che tu capisca il mio silenzio, se già non hai capito le mie parole."

venerdì 22 gennaio 2010

Limone



Premessa doverosa: ho mal di testa. Mi sono alzata con il mal di testa e non è servito a nulla saltare pranzo e dormire. Ho ancora mal di testa e in più un sacco di fame. Quindi non so cosa verrà fuori. So solo che ho bisogno di scrivere un pò.

Mi manca la mia moleskine. Quella che avevo, un bellissimo regalo, è finita da prima di Natale e non so dove cercarne una identica, visto che a Torino non la trovo. E mi sento abbastanza depauperata di un pezzo di me, urca che termini. Avrei bisogno di scriverci sopra i miei pensieri, le mie considerazioni. Tutte quelle cose che qui per esempio non posso scrivere.

Ieri sera ho guardato un film con mia madre, L'uomo che ama. Non penso che lo riguarderò. Da un'immagine dell'amore che è.. angosciante. Un legame che non si spezza mai, un qualcosa di totalizzante e annullante. Un mezzo monologo in cui viene detto che a volte è meglio la morte dell'amato perchè se muore quantomeno non penserai mai che ti ha lasciato per colpa tua. E che se ti lascia è un dolore che non passerà mai.

Argh. L'amore non è questo. L'amore (ora che non c'è penso di sapere cos'è) è come una passeggiata di montagna fatta in due. Tenersi per mano nei tratti peggiori, sopportare il tempo che a volte ci si rivolta contro. Camminare distanti ogni tanto, prendere percorsi diversi e poi ritrovarsi, più forti. L'amore è camminare in piano, ma anche scalare delle pareti. Non è facile camminare in due, ne a ventanni ne a cinquanta, ma è ciò che siamo portati naturalmente a fare. Camminare in compagnia, certi che davanti o dietro di noi ci sia qualcuno pronto ad aiutarci.

E se ti lascia, se finisce, perchè tanto prima o poi tutti avremo a che fare con una storia che finisce, bhe, passerà. E magari basterà una settimana, magari ci vorrà un anno. Ma passerà. Passerà l'odio, passerà l'amore e rimarrà il ricordo di ciò che c'è stato di bello. E forse questo è il momento migliore. Quello in cui guardi la tua storia in maniera oggettiva, prendi il bello e lo conservi, prendi il brutto e cerchi di farne tesoro per non rifare gli stessi errori.

Ci sono dei momenti in cui provo un senso di mancanza incredibile per delle situazioni che non riesco più a ricreare. Il dividere un piatto di patatine, l'assaggiare la birra altrui, lo studiare insieme, il condividere un letto chiaccherando senza malizia. Sono cose che hanno un sapore speciale e particolare perchè fatte con una determinata persona, perchè sono dei bei ricordi. Ed è impossibile non provare mancanza pensando a qualcosa di bello, o no? E allo stesso tempo c'è l'idea, la convinzione, che quelli mi devono bastare. Perchè non si può vivere sempre delle stesse cose. Si cresce e si cambia, e cambiano anche le cose che si fanno insieme e le persone con cui le facciamo. Non sono esperienze meno belle, sono solo.. diverse.

Ogni tanto mi chiedo di cosa la gente, io per prima, si lamenti. Io mi lamento del fatto che ho perso nel giro di due settimane due persone alle quali tenevo molto, anche se in maniera diversa. Mi lamento di questo, mi fermo a pensare ai ricordi legati a loro, a ciò che ora mi manca e non sono capace di guardare ciò che di meraviglioso ho. Che coraggio che ci va, e che forza di volontà ci va per sopportare una persona come me, che si lamenta spesso e troppe poche volte dice grazie?

Penso che tutti vorremmo essere perfetti, per noi, per coloro che amiamo, per non provare sensi di colpa. Ma penso che nessuno lo sia davvero. La perfezione, come la bellezza, è una cosa molto soggettiva. Così ci si deve accettare come si è. Se non ci accettiamo noi difficilmente troveremo qualcun altro che ci accetti e ci apprezzi per come siamo. Per questo ora sono serena. Perchè sto imparando ad avere a che fare con me. Sto provando a cercare il mio equilibrio. Senza cercare di incastrarmi con l'equilibrio di qualcun altro.

Una volta tutto questo sproloquio l'avrei fatto davanti ad una mezza birra, giocando con la mano di chi aveva voglia di ascoltarmi e confrontarsi con me. Adesso lo faccio con una tazza di te in mano e uno schermo davanti. E devo ancora decidere se lo scambio mi piace o no.

giovedì 21 gennaio 2010

Full


Full.

Sarà che sto guardando in film drammatico ambientato a Torino (e riconosco porta palazzo, e il centro, e strade che mille volte ho percorso, io, te, loro, noi, insieme, sola). Sarà che oggi è una giornata strana (quasi lavoro, quasi acquisto, quasi torta cotta). Sarà che ho davvero mangiato tanto (troppo?). Sarà che mi sento piena ma anche vuota. Sarà che ci sono troppe cose, ma anche troppe poche in alcuni ambiti (mancanze? mbho?). Sarà che trovare un'equilibrio, soli o in due, tre, quattro è un gran casino..

Sarà.. Ma oggi ho una gran voglia di vomitare.

martedì 19 gennaio 2010

Indietro

Radio accesa, sistemo l'antenna. "..tutti vogliono viaggiare in prima, e fuori come va?.."

Ligabue. E istintivamente sorrido, senza una ragione, ma sorrido e inizio a canticchiare questa canzone che nemmeno conosco troppo bene.

E mentre canticchio pasticcio con un foglio rosa, dal quale viene fuori, dopo numerosi fogli buttati via, una specie di gatto. E non so perchè ma mi rende molto orgogliosa potergli disegnare i baffi e gli occhi e guardarlo come se fosse un cucciolo vivo. ( Si, lo so, sono pazza.. )

Il precedente tentativo di origamare qualcosa è fallito miseramente. Volevo fare una rana verde ( ma va? ) ma è venuto fuori una specie di cubo verdognolo che non assomiglia per niente alla rana della fotografia. Uff.

Chissà perchè poi la gente vuole viaggiare in prima. A me piace viaggiare in seconda, e avere le carrozze ghiacciate e doversi tenere il cappotto per tutto il tragitto o la gente che litiga, i bambini che piangono, il dover stare in piedi. C'è qualcosa di bello nel poter prendere il treno, nel poter guardare fuori dal finestrino, il paesaggio che scorre, e che si, è sempre uguale, ma anche ogni mattina un pò diverso. Il parlare con i propri compagni di viaggio, alcuni sempre gli stessi, altri ogni mattina diversi. Arrivare a destinazione ed annusare un odore diverso, di città. E scambiare occhiate con chi condivide con te quell'ora per andare o magari per tornare.

Mi manca Torino. Mi mancano le lezioni, mi manca il treno, e il fare le solite cose intervallate da piccole cose speciali che ti donano quel sorriso a trentadue denti. E si cambiano prospettive. Buffo. Altra piccola reminescenza di qualcuno di torinese. Incredibile quanto questa città mi abbia dato solo nell'ultimo anno.

Sfogliare la mia Moleskine prima di dormire e leggere le ultime cose e.. constatare di avere bisogno fisiologico di comprarne una nuova. O questo spazio verrà invaso di miei pensieri e mie considerazioni.. Mh, ops, è già così.

E c'è qualcosa di sbagliato nell'attesa di domani. Mentre è così bello vivere l'oggi. E non avere paura di ciò che può succedere, semplicemente vivendo giorno per giorno. E fare sogni a lungo, lunghissimo, termine mi spaventa e mi alletta nello stesso momento. E una malsana idea che inizia a farsi largo nella mia mente circa il mio futuro, che forse forse non sarà così vicino a casa.

Aprire il portoncino e guardare le stelle fuori, riconoscere Orione, e sorridere, anche di questo. Mi piacciono le stelle che vedo da casa mia, così luminose in questo cielo nero nero, che a Torino non c'è. Stelle che indicano la via, quando la luna non c'è. Stelle che conosco un pò, ormai.

Si sommano nella mia testa cose così distanti tra loro. Voglia di rimanere e voglia di andare. Voglia di fare ma anche di poltrire. Il passato che mi lega a se e il futuro che voglio con tutte le mie forze raggiungere.. è come se fossi ad un incrocio, posso scegliere dove andare, se proseguire, tornare indietro, svoltare, o stare qui. Aspettando che magari qualcuno mi raggiunga in questo incrocio e voglia camminare un pò con me.

Meglio mettere un punto.

E andare a cucinare per la mia strana famiglia.

"..tutti vogliono viaggiare in prima, e che il viaggio non finisca mai.."

lunedì 18 gennaio 2010

Ragni


Nel mio bagno ora ci vive un ragno, lo vedo al mattino o prima di andare a dormire. Ma non riesco ad ucciderlo. Un pò perchè mi fa schifo, e un pò perchè penso sia utile e costruttivo (?) imparare a convivere con le proprie paure.

E proprio per la difficile convivenza con le proprie paure, i propri errori, il passato e le paure relative al futuro avevo deciso di evitare per un pò di scrivere qui, perchè tanto a chi importa? E invece avevo sbagliato approccio. Io scrivo qui per me, non per qualcuno, e adesso ho bisogno di svuotare la testa, così..

Quanto è facile mettere un lenzuolo sopra una scatola e non vederla più? E quanto è facile che un'improvvisa folata di vento ti sposti il lenzuolo, e magari lo cacci via, portandolo lontano? E quando torni a vedere quella scatola, quei ricordi è.. inevitabile che.. [ ... ]

Scoppiare a piangere e ridere davanti al pc, leggendo, ricordando, guardandosi il polso (uno stupido braccialetto di quelli a cui affidi i tuoi sogni che si sta rovinando e poco a poco lo sto perdendo), e pensando, e piangere, senza preavviso, perchè fa bene.. Ricordi di un'estate lontana, di foto stupide, di telefonate. E ricordi che corrono ancora indietro e poi veloci ad adesso, a ieri. E il pianto che si trasforma in una risata pensando a tutte le cose belle fatte. E adesso mentre ridacchio guardando una foto che avevo appesa in camera penso che piano piano si interiorizza tutto, anche questo. E si impara a convivere con la scatola di cartone, come con il ragno del bagno.

Ma poi la testa torna a domani, un domani qualsiasi, pensando che ogni mancanza passa. Smetti di aver bisogno della Nutella, smetti di aver bisogno di fumare. Smetti di aver bisogno di sapere che va tutto bene. Preoccupazioni che tendo a nascondere e poi ogni tanto spuntano fuori, (pre)potenti. E anche se ogni tanto ti prende quella voglia infinita di ficcare il cucchiaio nel barattolo o di accenderti una sigaretta si riesce sempre a dire no. Quando quel no diventa si allora è perchè la convinzione di fondo non era reale e sentita. E adesso è no.

Passare la domenica sera in un bar qui, nell'unico tavolo libero della zona fumatori, e non perchè si fumi, ma perchè o li o in piedi. E chiaccherare di tutto e di niente, di cose nuove e di cose già dette. E tornare a casa accorgendosi che non è la stessa cosa. Manca il riuscire a parlare di tutto senza problemi. Manca la situazione, forse, più che la persona. E rendersi conto di puzzare di fumo in una maniera indecente.

Il ragno è ancora li, la scatola anche, ora scoperta. E la fisso, non per masochismo, ma per ricordare. C'era un qualche filosofo, non ricordo quale, è passato troppo tempo, che diceva che il passato è ciò su cui fondiamo il nostro futuro.

E il mio futuro molto immediato ora sono gli esami di febbraio, e un appuntamento importante a fine febbraio, e non restare indietro.

In questi due giorni, faticosi mentalmente, ho pensato tanto, spaziando da problemi di cuore a 15 anni a quanto è giusto/sbagliato abortire. E ora nella mia testa rimbalzano un sacco di parole e di considerazioni.. Tempo al tempo, e tutto si inscatolerà.

"Di due cose sono convinta.. Che il tempo guarisce tante ferite e che se è destino.. destino sarà."

Vivendo piano piano, giorno per giorno, godendomi i sorrisi che mi circondano.. Ora non ho bisogno di nient'altro.

sabato 16 gennaio 2010

Scosse


Scossa di coscienza.

di Massimo Gramellini

Sconvolto dagli effetti apocalittici del terremoto di Haiti, sono andato in cerca di informazioni per scoprire com’era la vita nell’isola, fino all’altro ieri. Ho appreso che l’ottanta per cento degli haitiani vive (viveva) con meno di un dollaro al giorno. Che il novanta per cento abita (abitava) in baracche senza acqua potabile né elettricità. Che l’aspettativa di vita è (era) di 50 anni. Che un bambino su tre non raggiunge (raggiungeva) i 5 anni. E che, degli altri due, uno ha (aveva) la certezza pressoché assoluta di essere venduto come schiavo.
Se questa è (era) la vita, mi chiedo se sia poi tanto peggio la morte. Ma soprattutto mi chiedo perché la loro morte mi sconvolga tanto, mentre della loro vita non mi è mai importato un granché. So bene che non possiamo dilaniarci per tutto il dolore del mondo e che persino i santi sono costretti a selezionare i loro slanci di compassione. Eppure non posso fare a meno di riflettere sull’incongruenza di una situazione che – complice la potenza evocativa delle immagini – mi induce a piangere per un bambino sepolto sotto i detriti, senza pensare che si tratta dello stesso bambino affamato che aveva trascorso le ultime settimane a morire a rate su quella stessa strada. Così mi viene il sospetto che a straziarmi il cuore non sia la sofferenza degli haitiani, che esisteva già prima, ma il timore che una catastrofe del genere possa un giorno colpire anche qui. Non la solidarietà rispetto alle condizioni allucinanti del loro vivere, ma la paura che possa toccare anche a me il loro morire.


venerdì 15 gennaio 2010

Respiri


..respira, e senti il tempo che passa..

Signori miei..


..che miglioramenti.

In due mesi (sotto le feste) ho messo su mezzo chilo, e ben due centimetri di giro vita.

Inizio ad odiare, in maniera affettuosa, il mio metabolismo. Di questo passo arriverò al mio peso forma nel 2015 circa.

Ma accorgersi di essere guariti dentro e cantare a squarciagola tornando a casa vale anche le occhiate di rimprovero della dottoressa.

E arrivare a casa e sbafarsi il ciambellone e la frutta chiaccherando con un amico su msn del fatto che passiamo la vita aspettando da un tocco di leggerezza e semplicità a questa giornata piena di sole.

Che strana sensazione la libertà.

mercoledì 13 gennaio 2010

Passi


Passi sulla neve, alle otto di mattina.

Passi per dare l'esame, rapidi, veloci, che guardano la strada e pensano, ripassano.

Passi incavolati, per stampare uno statino che non si stampa, biologia, matematica, no, otta, ti prego, li no, palazzo nuovo, info point, davvero non funzionano? e noi come registriamo?

Passi leggeri in giro per negozi e verso un'amica, cioccolata calda e chiacchere e passi che incontrano amiche di amiche, e sentirsi sereni con così poco.

Passi sul treno furtivi, che guardano, spiano, chissà se ci sei, e un messaggio e aspettare.

Passi verso casa, t'accompagno? Si, dai, e ventimila passi, verso casa mia e poi casa tua, e parole, rabbiose, strane, stupide, ma torniamo a due settimane fa, e camminare ancora e non sentire il peso di un'ora e venti di chiacchere e poi..

Passi che scappano da quel gesto un pò impulsivo ma.. se tornassi indietro lo rifarei, ci rivediamo, ti faccio sapere.

Passi leggeri che entrano in casa, felici, e sorridere con gli occhi, e sapere che non funziona così ma essere felici..

Pensieri in libertà. Davvero.
Libera.

martedì 12 gennaio 2010

Smilin'


Quando sei sotto un lampione, fermo in una strada, ti senti sicuro, perchè vedi attorno a te.

E provi paura quando il lampione all'improvviso si spegne, e sei al buio.

La cosa meravigliosa è il vedere come piano piano piccole stelle si accendono attorno a te, e ti accorgi che quel lampione ti aiutava a vedere ad un metro da te, ma non ti permetteva di vedere il cielo.

Sono i momenti peggiori che ti fanno accorgere delle cose migliori che hai attorno a te.

Parole


Inspira, espira, sorridi.

Quante cose che vorrei dire, o meglio, scrivere, perchè dirle non si può, non più almeno. Quante cose che sono state capite male, da me e da altri. Quante poche parole basterebbero per aggiustare un vaso rotto, come se fossero colla.

E invece sto qui, in silenzio. A sorridere con l'amaro in bocca. Rispettando le mie scelte, le scelte degli altri. Le opinioni di che è così diverso da me.

E spero, nel profondo, che un giorno inventino una macchina per entrare nella testa delle persone, per capirle, per vedere davvero come sono, cosa pensano. E spero che qualcuno la vorrà usare su di me per capire quanto bene io.. [ cancellato ]

Che cosa odiosa non riuscire a dormire, svegliarsi nel cuore della notte pensando che, oddio, sta accadendo davvero! E invece no. Non stai precipitando perchè qualcuno ti ha spinto giù, non stai piangendo di fronte alla professoressa e no, non sei su quella panchina.

Non pentirsi delle proprie scelte, mai. Una delle regole principali per sopravvivere. Fino ad adesso di una sola grande scelta mi sono pentita. Ma delle altre no. Forse sbaglio, o forse no. Ma ogni scelta fatta ha comportato delle conseguenze, più o meno difficili da accettare, ma sempre pensate prima. Rischi che a volte si vuole, o si deve, correre.

Cambiare. Cambiare dentro e guardarsi da fuori. E accorgersi che.. [ ... ] si è rotto davvero.

Durezza, cattiveria, freddezza, stronzaggine e logicità. Sono tutte cose di cui vengo accusata. E quanto vorrei gridare di guardarsi dentro prima di accusare gli altri. Ma.. anche in questo caso, sto zitta. Se parlassi verrei accusata di.. mha.. egocentrismo? [ fanculo ]

Urlare al mondo le colpe degli altri, urlarle così che tutti possano vederle, sentirle, è solo un modo per evitare che chi ci guarda veda le nostre di colpe. Voglio imparare a chiedere scusa. [ e sentirmi chiedere scusa ]

Fastidio immenso nel vedere che, come in tutte le cose, il lavoro che tu svolgi dietro, in anni, in silenzio, accettando e subendo, viene preso da chi appare solo ora, magicamente. E tu che ti sei fatto il culo vieni cacciato via in favore di chi con poche parole appare migliore di te. In favore di chi NON sa, NON conosce. Ma si atteggia. Politica, è solo politica Anna. Politica delle relazioni amorose, lavorative, interpersonali. Tanto è sempre così. Quando viene costruito un bel palazzo non viene dato merito a chi ha scavato, messo le pietre una sopra l'altra, sudato, no. Il merito se lo prende chi ha messo i soldi e la firma. Il merito se lo prende chi non se lo merita.

Considerazioni spicciole prima di dormire sul fatto che nella mia vita precedente devo essere stata davvero cattiva per meritarmi questo. E che altri devono essere stati santi, per bilanciare e avere ora la felicità. Bho. Giustamente, mi vien fatto notare, c'è anche chi muore a ventanni. E forse, davvero, è il caso di ridere di ciò che si ha..

E di ciò che non si ha.

"..Ama per sempre, sbagliati.. Ridi di niente.."

Con la speranza che nessuno si senta toccato dalle mie parole che sono rivolte, egoisticamente, solo a me stessa.

lunedì 11 gennaio 2010

Rumore


"Tanto rumore per nulla, e oltre al danno anche la beffa."

Mai fui così daccordo con una frase fatta e scema. Eppure..

Mattinata passata chiaccherando con un amico di lui, di me, di gruppi che si sfaldano e di altri che si perderanno. Di donne e uomini che non capiamo, come al solito. Di comportamenti al limite del ridicolo, dell'assurdo.. Di innamoramenti. Di storie che stanno per iniziare, di altre mai iniziate e di porte che ti si chiudono in faccia facendoti male.

E l'esame di mercoledi sparisce, perchè ci sono cose più importanti di un voto sul libretto. Ci sono gli abbracci e il bisogno di non sentirsi soli. C'è la voglia di parlare e il bisogno di concentrarsi su altri problemi per non pensare ai propri. Il bisogno umano di appoggiarsi agli altri e di sapere che non si cadrà soli.

Io, bimba, illusa e delusa, anche questa volta. Tante parole e tanti gesti che vanno verso di là e quando ormai è tardi, quando ormai hai la testa che va di là anche lei e pensi che si, sei felice.

*BAM*

Ti prendi una mazzata ascoltando le parole e il cervello di chi hai affianco che va di qua.

Guidare per Romano, Strambino, Carrone. Piangendo e incazzandoti, scalando le marce come se stessi zappando la terra, con rabbia. E ti chiedi se tutte quelle parole sono solo palle, ti chiedi se la scelta è quella giusta e ti chiedi perchè di nuovo ti sei lasciata andare per.. questo.

Incontrarsi in una via di paese, una Punto e una Citroen, fermarsi, abbassare i finestrini e prendersi la mano. Semplici gesti che salvano un pò. Che ti ricordano che non sei solo, mai.

Forse non serve, forse è scontato, ma chi ti vuole bene non ti lascia mai affogare da solo, anche se può regalarti solo mezza scialuppa. [ ... ] L'amicizia è anche questo.

Aspettando e sperando che ci siano tempi migliori. La ruota non può girare sempre contro di noi.

domenica 10 gennaio 2010

Incubi


C'è qualcosa di orrendo nell'andare a letto scontenti e nello svegliarsi spossati.

Nel avere incubi in cui vieni obbligata a parlare con chi non conosci, con chi non vuoi. Nel vedere che se ti appoggi a qualcuno e quello fugge. Nel vedere la salita, e avere qualcuno che ti rincorre. Nello svegliarsi con il solito stupido polso morso. Uff.

E mercoledi che si avvicina pericolosamente e l'ansia che non si presenta, e non riuscire a studiare, perchè ci sono altre cose migliori a cui pensare. E forse non aveva tutti i torti..

"..quando ti innamori non capisci più un cazzo.. è come se volassi.."

Ieri sera tante cose positive, qualche cosa faticosa. Cena con gli amici di sempre, cena tra risate e stronzate, ovviamente. E vedere che per una volta piace ciò che piace a me. Incredibile.

"..è meglio degli altri.. è simpatico.. noi approviamo.."

Basterebbe capire se anche [ ... ] approva la cosa. E invece stare qui, ad aspettare. Ancora, di nuovo.

Post cena con ragazzi che da un pò non vedevo. Tanti discorsi inquietanti, sulla falsa riga della cena, diverse risate, una domanda che è rimasta senza risposta. E ignorare. Senza obbligarsi. Semplicemente non vedere, non sentire, non preoccuparsi di dire ciao. Faticoso da accorgersene a posteriori.

E il trovare nel portafoglio una foto.

Il bisogno di un abbraccio, e la sbagliata abitudine dell'essere certa che uno sguardo basta. Bastava prima ma non ora. E accorgersi di come anche questo sia faticoso. E pensare a un paio di occhi verdi, e due paia di occhi scuri e pensare di non centrare nulla. E.. Se fosse la cosa peggiore? Se fosse sbagliato? Se..

Forse ha ragione la saggezza di mamma "..mai innamorarsi di un amico del proprio ex ragazzo.." ma se è quasi troppo tardi? Ma se fosse la persona che mi fa stare meglio? Ma se..

A quanto pare i dubbi sono davvero contagiosi.

Alzarsi, scaricare la posta e vedere una mail stupida. E chiedersi.. Ma te ne sei accorto ora?

Stroppicciando gli occhi, respirando una gigantesca boccata d'aria (che manca), aprendo i libri e sorridendo un pò.

sabato 9 gennaio 2010

T'innamorerai


T'Innamorerai - Marco Masini

T'innamorerai, forse non di me,
starai ferma lì
e succederà da sé...da sé
Della libertà degli amici tuoi
te ne fregherai
quando t'innamorerai...vedrai
Sarà bello da guardare
come un poster di James Dean
sarà dolce la paura
sganciandosi i blue jeans
sarà grande come il mare
sarà forte come un Dio
sarà il primo vero amore
quello che non sono io
T'innamorerai di un bastardo che
ti dirà bugie
per portarti via da me...
Chi ti difenderà dal buio della notte
da questa vita che non dà
quel che promette
T'innamorerai lo so, certo non di me,
in profondità
che non sai di avere in te...in te
Sarai sola contro tutti
perché io non ci sarò
quando piangi e lavi i piatti
e la vita dice no
un ritardo di sei giorni
che non sai se dirlo a lui
avrai voglia di pensarmi
tu che adesso non mi vuoi
T'innamorerai...di me
ma non sarò io...con te
T'innamorerai
quando sarà tardi ormai
E il cielo piangerà, gli mancherà una stella
vai con la tua felicità
sei troppo bella
T'innamorerai...T'innamorerai
T'innamorerai non di me ma t'innamorerai



C'è un qualcosa di dolce nel vedere che attorno a se ci sono persone che tornano ad innamorarsi.
In bocca al lupo.

Sorridendo per riflesso di sorrisi.

Punto e a capo


Mi ero dimenticata cosa si prova quando qualcuno ti guarda e ti dice "mi fai stare bene"..

venerdì 8 gennaio 2010

Piccole cose


"..Ora vieni con me, dentro un mondo d'incanto.."

Piccole cose. Tanti sorrisi. Tante risate.

Guardare cartoni vecchi ma sempreverdi, come le foglie, a ventanni è davvero bello.
Ancora di più se li guardi con persone che piano piano diventano o tornano ad essere una parte grande ed importante della mia vita.

Non vedevo Aladdin da anni, e non me lo ricordavo così bello. O forse saranno le canzoni cantate insieme a renderlo a suo modo speciale?

Disegnare e sentirsi osservata. Scelte che non capisco e che non mi piacciono. O forse che mi piacciono troppo. E l'arrabbiatura che ne deriva, più con se stessa che con gli altri.

Pensare che bastano piccole cose per stare bene è meraviglioso. Come cercare di capire come si gioca a briscola a chiamata. O annusare l'odore di indelebile. O sentire una mano sul ginocchio.

Sorrido. Per le persone speciali che rendono speciale anche la cosa più normale.

"..Il mondo è mio.. Il mondo è tuo.."

mercoledì 6 gennaio 2010

Scivolando


Conti ferito le cose che non sono andate come volevi
temendo sempre e solo di apparire peggiore
di ciò che sai realmente di essere.

quante parole cattive in questi giorni da parte tua..

Conti precisi per ricordare quanti sguardi hai evitato
e quante le parole che non hai pronunciato
per non rischiare di deludere.

per non deluderti di nuovo ti evito. Per non deluderti di nuovo non parlo.

La casa, l'intera giornata,
il viaggio che hai fatto per sentirti più sicuro
più vicino a te stesso,
ma non basta, non basta mai.

Scivoli di nuovo
e ancora come tu fossi una mattina
da vestire e da coprire
per non vergognarti
scivoli di nuovo e ancora
come se non aspettassi altro
che sorprendere le facce
distratte e troppo assenti
per capire i tuoi silenzi

i miei silenzi che non capisci, i miei silenzi ai quali tu non dai peso, perchè ormai è abitudine. E distrattamente vivi altre persone, altri momenti, dimenticandomi.

c'è un mondo di intenti
dietro gli occhi trasparenti
che chiudi un po'.

Torni a sentire
gli spigoli di quel coraggio mancato
che rendono in un attimo
il tuo sguardo più basso
e i tuoi pensieri invisibili
torni a contare i giorni
che sapevi non ti sanno aspettare

sono ormai cinque.

hai chiuso troppe porte
per poterle riaprire

troppi no, troppi vattene, troppi lasciami in pace.

devi abbracciare
ciò che non hai più

ci va coraggio per abbracciare ciò che non si ha. E io non so se ho tutto questo coraggio.

La casa, i vestiti, la festa
ed il tuo sorriso trattenuto e dopo esploso
per volerti meno male,
ma non basta, non basta mai

Scivoli di nuovo
e ancora come tu fossi una mattina
da vestire e da coprire
per non vergognarti
scivoli di nuovo e ancora
come se non aspettassi altro
che sorprendere le facce
distratte e troppo assenti
per capire i tuoi silenzi
c'è un mondo di intenti
dietro gli occhi trasparenti
che chiudi un po'.

E non vuoi nessun errore
però vuoi vivere
perché chi non vive lascia
il segno del più grande errore.

non voglio sbagliare anche questa volta, nel silenzio. Non voglio sbagliare correndo troppo. Non voglio sbagliare cercando ciò che forse non c'è più.

Scivoli di nuovo
e ancora come tu fossi una mattina
da vestire e da coprire
per non vergognarti
scivoli di nuovo e ancora
come se non aspettassi altro
che sorprendere le facce
distratte e troppo assenti
per capire i tuoi silenzi
c'è un mondo di intenti
dietro gli occhi trasparenti
che chiudi un po'.
Che chiudo un po'.
Che chiudi...


la sera, nel silenzio e nel letto, pensando e respirando.


martedì 5 gennaio 2010

Anna e la Lavatrice, round 1


Ora.. Sarò fatta male, ma io in ventanni non ho mai caricato una lavatrice. E ogni qualvolta che mia mamma si accinge a farlo io di solito non guardo quali prodotti mette e in quali cestelli.

Ergo, ora che siamo in piena crisi familiare, con rifiuto da parte della suddetta genitrice di alzarsi dal letto e fare qualsiasi cosa, siamo nella merda. Pardon moi.

Questa mattina mi sono alzata in preda al panico ripetendomi come un mantra traunasettimanahaiilprimoesameeseiametàprogrammatraunasettimanahaiilprimoesamee etc ma giunta in cucina in procinto di fare colazione ecco che noto con disappunto che il cestello dell'organico straborda, che il cassetto dei fazzoletti è vuoto e che vicino ai miei piedi ci sono dei simpatici gomitolini di polvere che rotolano chiedendo biscotti.

Dopo aver ripetutamente sbattuto la testa sul tavolo rendendomi conto che, ahimè, oggi di studiare proprio non se ne parla mi programmo la giornata. Ramazza e mocio alla mano ho rassettato casa, ho steso notando che la roba nella lavatrice era li da abbastanza tempo per essersi quasi asciugata da sola, e ho stirato un pò. Infine ho fatto una torta sperando di prendere per la gola l'orso che ha preso possesso della mia dolce mammina.

Nonostante ciò la massa informe di roba che attende di essere lavata è ancora li. E io non cosa fare.

Non so la vostra, ma la mia lavatrice ha un quantitativo abbastanza inquietante di manopole di vario genere e dimensione (sono solo tre in realtà, ma abbastanza per confondermi) e mia mamma ha un sacco di barattoli di saponi colorati dai quali attinge per lavare la roba.

In preda al panico ho aperto google e ho digitato come caricare la lavatrice. E ho trovato qualcosa, anche se principalmente ci sono siti su come funziona una lavatrice, non su come usarla. Dopo essermi erudita sul fatto che bianchi e colorati vanno in due lavatrici diverse (ma va?) e che la seta è meglio non lavarla a 1000° (ah no?) ho deciso che mi butterò in questa miracolosa impresa sperando di non ridurre la biancheria ad un grumo di roba rosa. Non penso lo sopporterei.

Giorno 4 di digiuno e rifiuto. Sopravviveremo anche a questa crisi pre pausa esami.

Needs help!

lunedì 4 gennaio 2010

Venere


Scoprire che alla domanda "..ma tu verresti con me?" la risposta ora è molto più simile al si che non al no fa stranissimo, anche se quella domanda è uno scherzo e lo so, e passare mezzora a guardare il cellulare cercando le parole più corrette per scrivere un messaggio senza voler dire niente ma volendo dire tutto (oddeo)..

"E le stelle. E la Luna lontana. E Venere, bella e luminosa, vicina, non ancora Luna, ma non più stella. Nei miei pensieri e nei miei occhi."

Valori

Anna è sbagliata.

Si. Sono sbagliata. Sbagliata per mia madre, per mio padre e per mio fratello, perchè dovrei essere una figlia ed una sorella migliore. Sbagliata per i miei amici, o così dicono, perchè pretendo ciò che non posso avere e a quanto pare non do mai. Sarà. Sbagliata per il mio corso di laurea che tanto, mi vien detto, mi lascerà a piedi, senza un lavoro. E in silenzio prendo tutte queste cose, le metto nel mio cassetto della memoria e prima o poi esploderò.

Chissà perchè con chi mi tratta bene io vado bene, io non me la prendo mai. Chissà perchè chi mi è amico davvero non si lamenta della mia amicizia. Questo nessuno di quelli che mi accusano se lo chiede. Mi danno la colpa, sempre, e non pensano che forse le mie azioni sono dettate dalle loro. O dal fatto che io, dopo un pò, non ne posso più.

Siamo sempre tutti pronti ad accusare ma mai ad accusarci. Siamo tutti pronti a cambiare il mondo, ma nessuno cerca di migliorare se stesso e il proprio orticello. In un mondo in cui, me ne sto accorgendo crescendo, vige la legge del più forte, e non della giustizia o del buon senso, riesci a stare in piedi soltanto se sei abbastanza corazzato, soltanto se sai stare in piedi contro il vento. Devi diventare giunco, che si piega, si piega e pensa di spezzarsi, ma poi torna su. Perchè se resti ramo e ti spezzi nessuno ti aiuterà a ritirarti su.

"Non sono cattiva, è che mi disegnano così.."

In un mondo in cui un impegno, qualsiasi esso sia, è da anni più importante di me, in qualsiasi ruolo io sia, mi dispiace, ma io non ci voglio vivere.

domenica 3 gennaio 2010

Ansia :)


Ansia, positiva, di..


parlare, parlarti

vedere amici, vedere i suoi occhi, vedere il mondo

mangiare e smangiucchiare


vivere

annusare il profumo di montagna, di vita, di collo, di shampoo


crescere, cambiare

spiegarti

Considerazioni


Un pò di pensieri sparsi e scemi..

A partire dal fatto che certa gente ha proprio una faccia di merda. Non ci va niente a sostituirti, e la famosa solidarietà femminile va a farsi fottere. Perchè tanto che importa se è anni che mi conosci, se ti permetti di sparare sentenze solo perchè tu sai. Che importa? Tanto non ho un'entità mia. Mi hai sempre calcolata come la "ragazza di.." tanto che quando ho perso questo stato ti sei scordata di me. E mi hai sostituita. E ti accorgi proprio di quanti pochi siano gli amici, quelli veri, quelli che ti vogliono bene perchè sei tu, tu e basta.

La cosa positiva e.. strana è stato l'alzarsi e trovarsi un paio di chiamate senza risposta sul cellulare da un numero sconosciuto. E quando ho risposto sentire dall'altra parte la voce dell'ultima persona che pensavo mi avrebbe chiamato è stato bello? Si, bello. E fare quattro chiacchere così, tranquille, fa sentire proprio bene. E non riesco a non pensare che non ci va proprio niente per cuocersi un pò. E sono davvero inquietanti le similitudini e le immense differenze. Basta davvero poco per sentirsi leggeri.

E poi le serate con gli amici, il cercare di costruirsi un gruppo nuovo, un gruppo mio che mi voglia bene perchè sono io e sono sbagliata, e spesso stupida. Che mi applauda quando batto Davide a bowling e che mi spieghi la strada per tornare a casa. Un gruppo che abbia voglia di allargarsi accogliendo amici di amici, perchè più si è meglio è, ma che sia anche capace di chiudersi e di parlare.

Allungare la mano cercando aiuto e non trovarlo è sempre brutto, ancora più quando allunghi la mano verso l'unica persona verso la quale pensi di poterla allungare. Ma io penso sia giusto così, non penso smetterò mai di sorridere pensando ai mille momenti positivi. E aspetterò fiduciosa che le cose negative scivolino via, imparerò ad usare il cuore, come mi consiglia qualcuno, e tornerò.

Sono comunque felice, nonostante le pecche. Il mondo non è perfetto. Io non sono perfetta. Ma è così bello sentirsi felice :)


Anna e il gatto che mi fissa dalla finestra.

"..Scusa, scusa, scusa, davvero.. Come stai?.."

sabato 2 gennaio 2010

La mia rabbia


La mia rabbia esce di nuovo, veloce e di corsa.

Ti alzi una mattina, sbadigli, sistemi la tara, togli il pigiama, sali sulla bilancia e.. i kili che pensavi di aver preso non solo non ci sono ma sono pure spariti quelli che avevi preso prima. Torni a pesare poco più di quanto pesavi prima. Un mese e mezzo fa.

E la rabbia mista all'angoscia ti assale quando ti siedi a tavola, guardi quello che devi mangiare e ti vengono le lacrime agli occhi perchè pensi, di nuovo, che è troppo. Ma ci provi, perchè ti riusciva prima. E non arrivi nemmeno a metà piatto. E ti senti stupida, cretina. E ti senti incazzata.

Perchè di nuovo quei pensieri sono entrati nella mia testa, perchè di nuovo quei pensieri mi chiudono lo stomaco. Perchè di nuovo provo odio.

Vaffanculo.

Va-ffan-cu-lo.

venerdì 1 gennaio 2010

Chiacchere in bagno.


Il 2010 è arrivato.

Un pò di corsa, un pò strano, un pò sconvolto, ma è arrivato.

Tra i fogli stretti tra le dita con i rimpianti, gli errori, le mancanze scritte sopra e bruciate, poco prima di mezzanotte. In un camino, tutti insieme. Una sola parola, che ne conteneva molte altre. Con la speranza che brucino davvero tutti i miei errori, tutti. Nessuno escluso.

Gli occhi di una persona alla quale voglio un bene immenso e che è stato il mio supporto, il mio amico, il mio fratello, che mi dicono "ti voglio bene". Spero che tu possa essere felice perchè la tua presenza nella mia vita la rende migliore. Grazie Samuele.

Gli sms di mezzanotte per gli auguri di buon anno. Pochi mandati, quasi nessuno. Pochi ricevuti. Perchè la mia famiglia era tutta attorno a me. Il sentire una persona lontana da me fisicamente ma vicina nella mia testa. Il non sentirne altre perchè "siete nel mio passato. E non sono nel vostro presente."

Legarsi maggiormente ad alcune persone, perderne altre, con la consapevolezza che se è destino.. destino sarà. Voler mandare avanti il tempo, veloce, per scoprire cosa c'è dietro l'angolo. Dietro quella felicità altrui, dietro quel "conosciamoci", dietro quegli occhi nascosti da occhiali.

Parole, tante parole, belle e serene, con due donnebimbe a cui voglio un gran bene. Nuove scoperte di questo 2009. E accorgersi dell'affetto che hanno per te, dei sentimenti. E sentire le lacrime che ti bagnano gli occhi per la.. felicità che ti regala il sentirsi protetta. Protetta da loro che dovrei proteggere io.

Spero tanto che questo 2010 porti serenità e affetto, magari anche amore. Spero che le persone capiscano quali sono le cose importanti della vita. E che si concentrino su queste cose, qualsiasi esse siano. Spero che i miei occhi imparino a vedere. E tornino ad Amare.

C'è un tempo per ogni cosa, e ora è il tempo di rischiare e vivere. Ma con la calma di chi ha un sacco di tempo davanti a se..

Grazie ad ogni persona che ha incrociato il suo destino con il mio. Non lasciatemi sola.


Cercando il mio equilibrio.