martedì 1 dicembre 2009

Censura


Io odio i viaggi extraurbani in pulman. Quei viaggi laceranti in cui sei seduto appiccicato ad uno che non sai chi è. In cui rischi di stare chiuso fuori perchè non hai il biglietto giusto, o secondo il controllore non lo è, o perchè non c'è più posto.

Oggi ho perso tre pulman. Tre fottutissime ore ad aspettare vicino a Porta Susa, dove la gente passa e ti apostrofa con "ciao bella" solo perchè hai una gonna.

Sono andata a Torino per quattro ore di lezione, sono partita alle sette e mezza, sono tornata alle sei. Osceno. I ferrovieri che scioperano, magari giustamente, magari no, li sta al singolo decidere, e nessun treno che parte. Staccati i fogli con gli orari, spariti i binari, cancellati i treni. Wow.

Stamattina alzarsi, correre fuori di casa, cercare, guardarsi attorno e non trovare, per capire di non essersi capiti, di nuovo. Il treno che si ferma a Stura. "..un piccolo ritardo per un guasto al treno che ci precede..". Ah bhe. Il freddo di Torino che ti entra nelle ossa.

I cracker che si spiaccicano in borsa e mangiarli diventa una tortura perchè sono solo briciole. Essere in debito con un'amica di un pranzo perchè non era previsto. Spendere praticamente tutti i soldi della ricarica per litigare e sentirsi sbattere il telefono in faccia. Continua non comunicazione. Avere di nuovo mal di stomaco.

Volersi tuffare sotto la doccia, cucinare dolci, volere che il week end arrivi in fretta, voler tornare a qualche giorno fa in cui tutto pareva roseo. Voler pranzare con un'amica e magari guardare un film insieme cazzeggiando e facendo le coccole al suo gatto. Bisogni primari conseguenti ad una pessima giornata che non è ancora finita. Ma il mio oroscopo del metro lo diceva. Dovrei fidarmi degli oroscopi. Sono di sicuro più affidabili dei geologi.

Un piccolo sfogo che mi permette ora di chiudere gli occhi, riaprirli e pensare che tutto si riassesterà. Smile little frog, it's all okay.

Qui ci starebbe il motto della Mastercard. Una giornata così non ha prezzo.


E come uno sciame di cavallette torno nel mio mondo fatto di cazzate e sorrisi e fame.

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