giovedì 27 gennaio 2011

Veleno


I Subsonica non li sopporto. (Sopratutto quando cantano di me.)

"Oggi il mio passato mi ricorda che
Io non so sfuggirti senza fingere."

Mi sento un po' impotente. Vedo attorno a me il mondo che si muove e io sono ferma.
Ferma per gli altri ma in rapidissimo movimento per me. Ma con il Corso e gli Esami che si intrecciano in maniera perfetta.

Torino, vederla di sfuggita e poi tornare indietro. Viaggi interminabili in auto, ascoltando quelle canzoni che a volte più che un lenitivo sono un pugno. Tutto dipende da con che piede ti alzi al mattino. Tutta colpa della casualità.

E certe scoperte che lasciano davvero sconvolta. Non credo molto nel "per sempre" eppure per alcune cose, alcuni rapporti, non riesco a concepirne la fine. E sono un paio di giorni che ci penso. Loro erano un'unica entità. Pensarli divisi mi fa.. male? Come se si fosse chiuso un capitolo della mia vita che solo più loro tenevano aperto. Una sorta di stupida speranza. E guardare quelle foto sul mio muro non aiuta a comprendere perchè.

Sentirsi avvelenata è davvero una cosa buffa. Una sensazione di dualismo stordente. Finalmente scelgo io, non accetto e basta, ma scelgo. Con la consapevolezza di stare scegliendo la persona sbagliata, che non è certo quella adatta a me. E il fastidio del sapere che sono.. impotente?

"E un'altra volta mi avvicinerò, alla tua bocca mi avvicinerò
e un'altra volta mi avvelenerò, del tuo veleno mi avvelenerò."

E tornano alla mente spezzoni di conversazioni di questi giorni. Siamo davvero orgogliosi di te. Lo stai viziando. Le ho detto che anche mia sorella studia e lavora. Non ti conosco. Caffè? Birra a data da destinarsi?

Ho l'impressione che non sia poi così difficile gestirsela, la vita. E avere ogni giorno la consapevolezza che quello che stiamo creando sia un legame stabile e duraturo nel tempo. Che mi rende orgogliosa. (E ricordandomi di voi penso di poter essere fiera di non aver creato enormi buchi al posto di fili per avvicinarsi come hai sempre fatto tu.)

E finalmente dopo un po' di giorni di corsa per svuotare il cervello e lavar via fatica e rabbia inizio a non sentire più le gambe tirare. Pff. Che fatica! Piccole abitudini che non fanno male, anzi. Come la domenica sera che da un paio di settimane è da passare con le mie radici. In una pizzeria o in un pub. Valutando la quantità più che la qualità, ridendo e scherzando ed essendo Amici. (Come folate di vento che ti investono e ti ricordano che sei viva.)

"Libera quanto basta per dare alla tua strada un nome e un'ultima risposta."

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